"La gente non è pronta": la strana storia del mago dietro alla voce fake di Biden

C'è un mago dietro le chiamate automatiche nelle quali un finto Biden invitava gli elettori del New Hampshire a non votare alle primarie. Il committente sarebbe invece un uomo impegnato nella campagna dello sfidante dem del vecchio Joe, Dean Phillips, il quale si dichiara estraneo ai fatti

"La gente non è pronta": la strana storia del mago dietro alla voce fake di Biden
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La campagna americana per le presidenziali ci ha abituato a mille sorprese ma probabilmente nel variopinto catalogo dei colpi di scena delle votazioni a stelle e strisce l'intervento di un mago finora non si era ancora visto. Nbc News ha infatti rivelato in queste ore l’identità della persona dietro le chiamate automatiche che a gennaio, riproducendo fintamente la voce di Joe Biden, hanno invitato tra i 5mila e i 25mila elettori democratici del New Hampshire a non partecipare alle primarie di partito nello Stato. Il caso era stato definito come il primo preoccupante utilizzo malevolo dell’intelligenza artificiale nel contesto politico Usa.

L’autore della falsa registrazione e dell'arcano svelato, parola più che mai appropriata, dall'emittente televisiva è Paul Carpenter, un prestigiatore di New Orleans che ha confermato ai giornalisti di aver ricevuto l'incarico da Steve Kramer, individuo legato alla donchisciottesca campagna per la nomination democratica lanciata da Dean Phillips, deputato del Minnesota, in opposizione a quella del vecchio Joe.

Ho creato l’audio usato nella robocall” ha ammesso il mago precisando di essersi ritrovato “in una situazione in cui qualcuno mi ha offerto del denaro per fare qualcosa e l’ho fatto. Non c’era una finalità maligna. Non sapevo come sarebbe stato diffuso”. Carpenter, che afferma di essersi esibito in 24 Paesi e deterrebbe il record mondiale di “piegamento di forchette”, si definisce “artista nomade digitale della vita” e ha manifestato stupore per il clamore suscitato dalla vicenda. Sull'accaduto erano in corso delle indagini su più Stati e in un momento di alta tensione internazionale si è sospettato persino il coinvolgimento di entità straniere pronte a sabotare il regolare funzionamento della democrazia americana.

Il prestigiatore, pentito delle sue azioni, ha deciso di uscire allo scoperto anche per lanciare l’allarme sulla semplicità dell'utilizzo dell’AI per diffondere informazioni non corrispondenti alla realtà. “È spaventoso quanto sia facile farlo. La gente non è pronta per questo”. Così si è espresso Carpenter mostrando ai reporter come ha creato il file audio del falso Biden sostenendo di aver completato il suo lavoro in meno di 20 minuti con una spesa di appena un dollaro. Il suo compenso, ricevuto da un account sulla piattaforma Venmo appartenente al padre di Kramer, è stato invece di 150 dollari.

Carpenter ha inoltre affermato di aver accettato l’incarico convinto che fosse stato autorizzato dalle persone interessate e ignorava per chi lavorasse davvero il suo committente. C’è da aggiungere che il mago negli ultimi tempi, oltre che con l’intelligenza artificiale, si è dilettato spesso nella costruzione di programmi per computer e dal punto di vista politico ha abbracciato diverse teorie complottiste come quelle relative al “deep state”.

L’attenzione si sposta adesso su Kramer, specialista della mobilitazione elettorale che ha lavorato per dozzine di campagne, per la gran parte di politici democratici e anche di alto profilo. Il suo nome non sarebbe totalmente estraneo agli scandali. Nel 2020 ha infatti collaborato con la campagna presidenziale di Kanye West, l’artista rap sceso in pista all'epoca come indipendente.

Se è vero che Kramer è coinvolto nella creazione del deepfake, lo ha fatto di sua iniziativa”, ha dichiarato la portavoce del deputato Phillips sottolineando la totale estraneità ai fatti del

candidato dem e annunciando possibili azioni legali contro il presunto committente. Insomma è possibile immaginare che alla stramba coppia non basterà una magia per evitare un loro prossimo ingresso nelle aule di tribunale.

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