Non mancava soltanto lei ma soprattutto lei. L'ex speaker della Camera Usa Nancy Pelosi ha definitivamente sciolto la riserva sull'appoggio a Kamala Harris. "Oggi, è con immenso orgoglio e illimitato ottimismo per il futuro del nostro Paese che sostengo il vicepresidente Kamala Harris per la presidenza degli Stati Uniti", si legge nella nota dell'ex speaker della Camera.
"Il mio sostegno entusiasta a Kamala Harris come Presidente è ufficiale, personale e politico. Ufficialmente, ho visto la forza e il coraggio di Kamala Harris come paladina delle famiglie lavoratrici, in particolare nella lotta per il diritto di scelta delle donne. Personalmente, conosco Kamala Harris da decenni come persona radicata in valori forti, nella fede e nell'impegno al servizio pubblico. Dal punto di vista politico, non commettete errori: Kamala Harris come donna in politica è brillantemente astuta - e ho piena fiducia che ci porterà alla vittoria a novembre".
Un appoggio che non era affatto scontato, tantomeno con queste tempistiche. Fino a ieri, Pelosi, nelle sue dichiarazioni di omaggio a Biden, aveva evitato di esprimere il proprio sostegno a favore dell'attuale vice presidente. In precedenza, inoltre, aveva fatto trapelare di essere favorevole a una convention aperta, come auspicato da Barack Obama. L'ex speaker, sulle prime, non aveva menzionato Harris nel suo messaggio con cui lodava la decisione presa da Joe Biden di ritirare la candidatura. Secondo il New York Times, che cita persone a lei vicine, Pelosi aveva avuto una giornata "profondamente emotiva" e stava elaborando le notizie che riguardano la decisione di Biden.
Donatori e rivali stanno convergendo ormai massiciamente su Harris, che sembra aver già ipotecato la nomination, sebbene l'ufficialità potre giungere solo dopo la convention. Tutti i suoi principali potenziali sfidanti nel partito ha già acquisito l'endorsement di Gretchen Whitmer (che servirà come copresidente della campagna), Josh Shapiro, JB Pritzker e Andy Beshear. Ma soprattutto della famiglia Clinton. E ancora, il governatore della California, Gavin Newsom, e decine di parlamentari, leader sindacali e oltre mille delegati che voteranno in quel di Chicago, dove è prevista la partecipazione di circa 4.700 delegati. Diverse delegazioni hanno già annunciato il loro sostegno alla vice presidente: dalla Florida alla Lousiana, dal Maryland al Kentucky.
Mancano all'appello i dubbiosi Obama e i leader democratici del Congresso: a questo proposito il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, e il leader della minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries, dovrebbero annunciare a breve il loro endorsement per Harris. Lo riferisce la Cnn, citando diverse fonti a conoscenza della decisione. E se i Clinton hanno pubblicamente espresso il proprio appoggio a Harris, Obama continua a optare per il sostegno a un nuovo procedimento di scelta per il candidato. Anche i donatori sembrano convinti della scelta: oggi, la campagna di Harris ha ricevuto quasi 50 milioni di dollari dai piccoli donatori e anche i grandi donatori sembrano convinti di sostenerla, come per esempio annunciato da Abigail Disney, della famiglia fondatrice dell'impero mediatico. Abigail è la nipote di Roy Disney, cofondatore della Disney, e, dopo il dibattito tra Biden e il repubblicano Donald Trump, aveva detto che non avrebbe più versato fondi al partito se Biden fosse rimasto il candidato democratico.
Disney ha poi detto di pensare che Harris potrebbe essere una grande candidata per il partito. Secondo fonti della Cnn, anche molti amministratori delegati delle più grandi aziende del Paese sarebbero "euforici" per il ritiro di Biden e la candidatura di Harris.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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