Un Consiglio Affari Esteri dell'Unione europea molto complesso, quello di domani 19 febbraio previsto a Bruexelles. In missione per conto dell'Italia il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani. La riunione, presieduta dall'Alto Rappresentante Josep Borrell, si aprirà con un confronto sulla situazione in Medio Oriente, che lascerà poi spazio anche la tutela della libertà di navigazione e commercio nel Mar Rosso attraverso la missione Aspides il cui avvio verrà approvato ufficialmente solo domani dai ministri degli Esteri europei. L'Italia, insieme ad altri Stati membri, non potrà lasciare ai margini dell'agenda la morte in circostanze misteriose del dissidente russo Aleksei Navalny, un tema già sollevato da Tajani a Monaco, il 17 febbraio scorso.
Tajani ribadisce l'impegno italiano sulla vicenda Navalny e il supporto a Kiev
Come ha annunciato Tajani, al Consiglio dei ministri degli Esteri Ue di domani a Bruxelles ci sarà anche Yulia Navalnaya, la moglie del dissidente russo. "Le sue parole aiuteranno tutti noi europei a comprendere ancora meglio quale tipo di violento sistema dobbiamo fronteggiare e arginare in Ucraina. Ci farà sentire quale minaccia pesa sui cittadini russi e su ogni regione della nostra Europa, un continente in cui violenza, brutalità, guerra sono state riportate in maniera vergognosa e irresponsabile", ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio italiano. A questo proposito, Tajani ha ribadito l'impegno del governo italiano nella difesa dell'Ucraina e dei suoi cittadini, sottolineando come solo ieri sono stati siglati nuovi accordi per le installazioni elettriche del paese e che proseguirà l'assistenza alla difesa militare di Kiev.
Sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato, tuttavia, Tajani ha teso più volte a frenare i facili entusiasmi. Tutti vorrebbero che l'Ucraina diventi membro dell'Ue e della Nato ma è giusto essere prudenti, aveva dichiarato alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza negli scorsi giorni. "E' stato deciso di avviare una cooperazione fra Ucraina e Nato" e "questo è il primo passaggio verso la piena adesione all'Alleanza. Questo è un chiaro messaggio alla Russia". Il ministro ha però sottolineato che "parlando francamente", in questo momento sarebbe un pericolo per tutti e in questo momento un'adesione alla Nato vorrebbe dire Terza guerra mondiale. "E' necessario essere prudenti", ha concluso Tajani.
"Dire agli Stati Uniti 'Noi ci siamo'": Tajani "benedice" la missione Aspides
Ma domani ha inizio ufficialmente anche la missione Aspides, che sarà sul tavolo dei ministri europei e di cui l'Italia avrà il comando militare. Il comando strategico della missione sarà invece in Grecia. Una missione "abbastanza rischiosa", come era stata definita negli scorsi giorni, per via dei continui attacchi Houthi nel Mar Rosso. Un dispositivo internazionale di protezione del traffico marittimo civile che andrà a difendere uno dei principi assoluti della comunità internazionale, ovvero la libertà di navigazione. Ancora una volta, dall'Ue è stato ribadito che si tratterà di una missione a carattere difensivo e che non saranno intraprese azioni militari sul suolo yemenita di alcun tipo.
Quanto alle altre partecipazioni, venerdì scorso proprio il ministro Tajani aveva evidenziato come Aspides vedrà anche la partecipazione dell'aviazione tedesca e dell'aviazione francese, ma che ulteriori adesioni sono ancora in fase di discussione. Giovedì, dopo un incontro con gli omologhi rumeni, ha ricordato Tajani, anche la Romania pare intenzionata a partecipare così come sarebbe stata avanzata una richiesta di partecipazione da parte albanese, la cui forma è ancora da stabilire (probabilmente uomini). Secondo Tajani, "una presenza politica militare forte dell'Europa significa dire agli Stati Uniti 'noi ci siamo e nella Nato vogliamo essere amici e alleati quindi dipende anche dalla nostra volontà". Ma è abbastanza chiaro che gli occhi saranno tutti puntati sull'Italia, che qui si giocherà un ruolo fondamentale nei riallineamenti mediterranei.
Il nodo migranti: Tajani difende l'accordo con l'Albania
Il ministro interviene a gamba tesa anche sulle vicende migratorie e in particolare sull'accordo Italia-Albania. Nelle scorse, ore, infatti, Tajani aveva risposto alla dura presa di posizione del presidente per la Commissione delle migrazioni della Cei, Monsignor Gian Carlo Perego, che aveva contestato l'accordo Roma-Tirana. "Sono soldi che vengono ben spesi, per affrontare la questione migratoria con un Paese che è candidato a far parte dell'Unione Europea", aveva ribadito il ministro.
Il dossier migratorio resta ancora uno dei nodi più caldi per il governo, rischiando di rendere i risultati inferiori all'impegno speso. Il grande timore e che le ondate di sbarchi possano riprendere con tutta la loro virulenza, in particolare dal Sudan via Tripolitania, nonostante le cifre degli ultimi mesi facciano registrare alcuni piccoli risultati positivi. Consistente il calo negli ultimi 4 mesi, pur trattandosi, tuttavia, di una rincorsa continua. Domani, in agenda, vi sarà anche la situazione in Sahel, divenuto la principale porta d'accesso all'immigrazione irregolare, permettendo la proliferazione di una fitta rete di trafficanti senza scrupoli.
Si tratta del terzo confronto in poco più di tre mesi e verterà sulle modalità del futuro impegno europeo nella regione. In particolare, i ministri si confronteranno su come assicurare continuità al ruolo dell'Ue a fronte della crescente instabilità locale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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