"Piani per la guerra con la Cina". Gli O-plans del Pentagono e quell'incontro con Musk

I media Usa riportano che oggi Musk riceverà un briefing segreto sui piani bellici contro Pechino. In crescita il potere del capo del Doge e i suoi conflitti d'interesse

"Piani per la guerra con la Cina". Gli O-plans del Pentagono e quell'incontro con Musk
00:00 00:00

Grande attesa al Pentagono per l’arrivo di Elon Musk, il responsabile del dipartimento dell’Efficienza governativa, invitato dal segretario alla Difesa Pete Hegseth a partecipare oggi ad un incontro durante il quale gli verranno mostrati i piani per un possibile conflitto tra Stati Uniti e Cina. La notizia è stata fatta trapelare al New York Times, Washington Post e Wall Street Journal da fonti interne all’amministrazione repubblicana e, seppur smentita dal presidente Trump, mostra il crescente ruolo del capo di SpaceX nel governo Usa. Un’espansione di poteri che solleva però anche pericolosi conflitti di interesse.

I piani di guerra del Pentagono, “O-plans" nel gergo militare, sono tra i dossier più gelosamente custoditi da Washington. La stampa Usa sottolinea comprensibilmente che se una potenza straniera scoprisse le strategie di combattimento degli States, essa potrebbe rafforzare di conseguenza le proprie difese colmando lacune ed erodendo il margine di vantaggio dell’avversario. Nello specifico, per il New York Times il briefing top secret che Musk potrebbe visionare oggi è composto da circa 20-30 slide che spiegano come gli Stati Uniti combatterebbero un conflitto contro Pechino e va dall'avvertimento di una minaccia dalla Cina a varie opzioni su quali obiettivi cinesi colpire. Il Wall Street Journal ricorda che i dettagli dei piani bellici americani contro il Paese del dragone sono discussi pubblicamente da funzionari di alto livello del dipartimento della Difesa solo “nei termini più ampi” e il Pentagono mantiene piani operativi per molti potenziali avversari e li aggiorna regolarmente.

Nel 2018, durante il primo mandato Trump, Washington ha definito Pechino il suo principale rivale affermando che la Cina è l’unica nazione al mondo che può tenere il passo in uno scontro con le forze armate degli Stati Uniti. Condividere con Musk informazioni di tale entità su Pechino solleva preoccupanti interrogativi. Il capo del Doge è infatti un contractor del Pentagono e ha notevoli interessi economici in Cina e per i media Usa non è chiaro perché gli possano essere fornite informazioni così delicate non essendo “parte della catena di comando militare né un consigliere ufficiale del presidente per le questioni militari che coinvolgono la Cina”.

Per il New York Times l'unica possibile ragione per cui Musk potrebbe aver bisogno di conoscere i piani di guerra ha a che fare con i tagli alle spese federali da lui promossi. Se intendesse ridurre il budget del Pentagono in modo responsabile, il patron di SpaceX potrebbe aver bisogno di sapere quali sistemi d'arma il dipartimento della Difesa prevede di utilizzare in un conflitto con la Cina.

Le posizioni di Musk su Pechino rappresentano poi un'altra fonte di inquietudine. Nel 2022 l’imprenditore sudafricano ha dichiarato che alla Cina dovrebbe essere concesso un certo controllo su Taiwan creando una “zona amministrativa speciale per Taipei che sia ragionevolmente accettabile” e l’anno dopo ha definito l’isola “una parte integrante della Cina che arbitrariamente non fa parte della Cina”. Il capo di Tesla ha inoltre elogiato l’agenzia di censura cinese e decantato le aziende del Paese del dragone e il suo programma spaziale.

In una conversazione con Putin, grande alleato di Xi Jinping, avvenuta nel 2023, lo zar ha chiesto a Musk di non attivare i suoi satelliti Starlink su Taiwan per fare “un favore” al leader cinese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica