
Il dibattito politico tedesco si trova oggi di fronte a un paradosso, stretto tra la necessità di riforme sostanziali e i vincoli autoimposti dal cosiddetto «centro democratico». Questa dinamica si manifesta con particolare evidenza nell'attuale posizione in cui si sono venuti a trovare Friedrich Merz e la sua Cdu, intrappolati tra l'urgenza di imporre un cambiamento e le costrizioni di un sistema politico che ha fatto del «cordone sanitario» verso destra un dogma ad oggi invalicabile.
La situazione attuale affonda le sue radici nel lungo cancellierato di Angela Merkel, durante il quale la Cdu ha progressivamente abbandonato molte delle sue posizioni tradizionalmente conservatrici per abbracciare un centrismo che ha finito per spostarsi sempre più verso sinistra: la famosa «socialdemocratizzazione» della Cdu merkeliana. Questo slittamento ha creato un vuoto politico che è stato gradualmente occupato da forze alternative, in particolare l'AfD,
che oggi raccoglie consensi significativi proprio capitalizzando il malcontento verso quello che viene percepito come un establishment politico monolitico.
La peculiarità del caso tedesco risiede nella particolare concezione del «centro» politico, oggi particolarmente affollato dal momento che pretendono di farne parte anche l'Spd e i Verdi: esso non rappresenta più un punto mediano tra gli estremi dello spettro politico, ma si è costituito come un blocco ideologico che si autodefinisce democratico escludendo a priori determinate posizioni, specialmente quelle di destra. Il passato della Germania è un fardello pesante che non deve essere dimenticato: farsene sempre carico è il fondamento della Bundesrepublik. Questa dinamica ha però creato una situazione paradossale in cui posizioni anche moderatamente conservatrici vengono rapidamente stigmatizzate, mentre posizioni radicali di sinistra godono di una legittimità raramente messa in discussione.
Le recenti vicende legate alle dichiarazioni di Merz sulla politica migratoria illustrano perfettamente questo meccanismo che rende impossibile articolare
certe posizioni senza essere immediatamente accusati di sdoganare l'estrema destra. Il risultato è una sorta di autocensura preventiva che limita lo spazio del dibattito politico.
Questa situazione pone la democrazia tedesca di fronte a un dilemma fondamentale: come conciliare l'esigenza di riforme sostanziali con un sistema politico che, de facto, limita drasticamente le opzioni disponibili? Il rischio concreto è che l'attuale configurazione del «centro» politico, invece di fungere da baluardo contro gli estremismi, finisca paradossalmente per alimentarli, creando una situazione in cui l'impossibilità di articolare certe posizioni all'interno del perimetro della politica accettabile
spinga sempre più elettori verso quelle forze che vengono presentate come inaccettabili. Un circolo vizioso che potrebbe produrre proprio quel risultato che si vorrebbe evitare. Se non a queste, magari alle prossime elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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