Pace, tasse, energia, invasione illegale, sogno americano e confini. Sono alcune delle parole d'ordine che rappresentano, da questa notte, il nuovo manifesto di Donald Trump, dopo aver accettato la nomination per correre nuovamente per la Casa Bianca. Oltre a "fight, fight, fight", ovviamente, le stesse parole pronunciate sabato scorso dal tycoon subito dopo l'attentato subìto.
Trump "si prende" il sogno americano
Di queste sei, conoscevamo già la passione di Trump per almeno cinque: le idee sull'economia, l'obiettivo di blindare il confine meridionale, proteggere i confini, la sovranità energetica così come il disegno per delle nuove relazioni internazionali. Meno affine all'oratoria e alla narrazione trumpiana il sogno americano, troppo bohemienne per parlare alla pancia dell'elettorato Maga. Almeno fino a questa notte. La retorica del sogno, del resto, è appannaggio del discorso progressista almeno da un secolo fino a Barack Obama.
Trump se n'è appropriato di rapina, da redivivo quale si propone. Ha promesso di "riportare in auge il sogno americano", di chiudere i confini ai clandestini, abbassare le tasse, ma anche di "guarire le divisioni" che affliggono il Paese, unire l'America nel segno di "una nazione, un popolo", e di far tornare gli Stati Uniti dominanti nell'energia, anche il "resto del mondo". In più di un'ora e mezzo di discorso dai toni insolitamente pacati, Trump ha presentato la sua visione dell'America e del mondo, accettando "con orgoglio" la nomination a candidato ufficiale come presidente degli Stati Uniti per il Partito repubblicano. Se l'obiettivo era mostrare di essere cambiato, diventando più moderato, Trump lo ha raggiunto nella prima parte, e centrato meno nella seconda, quando ha lasciato più spazio a toni più vendicativi, e a un volume di voce decisamente più aggressivo.
Alcuni passaggi da "predicatore"
E all'insegna delle sue sei parole chiave è salito sul palco preceduto dalle note di "God bless Usa", il brano che lo accompagna a ogni comizio. Fin da subito ha giocato a fare l'istrione, regalando momenti teatrali, come quando è andato a baciare la divisa da vigile del fuoco di Corey Comperatore, portata sul palco come un trofeo, a ricordare il veterano dei pompieri morto sabato nell'attentato in Pennsylvania. E si sa che, negli States, venerare i pompieri ha un significato tutto particolare dall'11 settembre in poi.
Il tycoon ha poi invitato tutti a un momento di religioso raccoglimento. Nel suo messaggio l'ex presidente ha promesso di "guarire le divisioni" che affliggono il Paese, condannato la "criminalizzazione del disaccordo politico" e chiesto al Partito democratico di "mettere subito fine alla strumentalizzazione del sistema giudiziario" e di "smetterla con la caccia alle streghe". Ha invocato unità, anche se poi ha attaccato i Democratici, accusandoli di distruggere il Paese. Furbamente, ha evitato le filippiche anti-Biden, citandolo una sola volta promettendo poi di non farlo più, seppur continuando a parlare di "leadership totalmente incompetente" e accusato gli avversari di aver favorito l' "invasione di milioni di clandestini" che hanno "fatto schizzare verso l'alto i reati".
Una golden age firmata Trump
Ambisce a una "nuova età dell'oro" Trump-il candidato che in più passaggi si è ateggiato a guisa di profeta. Caricando a pallettoni la folla, Trump "condanna" le aspirazioni modarete: "Io vi porto il messaggio opposto: le vostre ambizioni non sono grandi abbastanza", augurando una nuova pagina della storia americana. "A tutti gli uomini e le donne che sono stati dimenticati e abbandonati, non lo sarete più. Io non vi deluderò e non vi abbandonerò mai. Vinceremo. Nulla ci rallenterà, nulla ci fermerà.
Qualsiasi ostacolo o pericolo, continueremo ad andare avanti verso il nostro destino glorioso, senza fallire. Insieme, salveremo il Paese e ripristineremo la Repubblica, e costruiremo il futuro luminoso che i cittadini meritano. Più uniti che mai", ha detto Trump rivolgendosi ai lost men.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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