Putin firma il decreto: Russia fuori dal consiglio d'Europa

Mosca conferma l'addio all'organizzazione sorta nel 1949. Il segno di un isolamento crescente che circonda il Paese

Putin firma il decreto: Russia fuori dal consiglio d'Europa

La Russia non è più membro del Consiglio d'Europa. Per la verità già da marzo Mosca non faceva più parte dell'istituzione con sede a Strasburgo. Ma soltanto nelle scorse ore il presidente russoVladimir Putin ha firmato il decreto che ufficializza il richiamo del rappresentante del Cremlino in seno al consiglio. La fine della presenza russa a Strasburgo politicamente appare rilevante: è un ulteriore segno dell'isolamento russo nel Vecchio Continente

Una decisione che arriva da lontano

Il Consiglio d'Europa non è un ente organico all'Unione Europea. Anche se la sua sede è nella stessa città dove si riuniscono le sessioni plenarie del parlamento europeo, il Consiglio non va confuso con l'assise continentale.

Si tratta infatti di un'istituzione sorta nel 1949 con il trattato di Londra. Il suo obiettivo, come si legge dalla carta costitutiva scritta a pochi anni dalla fine della seconda guerra mondiale, è quello di promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Europa. Fino al 1990, i Paesi del Vecchio Continente a prendere posto nel Consiglio erano unicamente quelli del blocco occidentale.

Soltanto con l'ingresso dell'Ungheria a Strasburgo si è potuto insediare un primo rappresentante proveniente da Paesi dell'ex patto di Varsavia. La Russia dal canto suo ha preso posto nel Consiglio d'Europa nel 1996.

Ma con l'inizio dell'operazione di Mosca in Ucraina la situazione è repentinamente cambiata. Il 25 febbraio, il giorno successivo all'ingresso delle truppe russe in territorio ucraino, è stata avviata la procedura per l'applicazione dell'articolo 8 dello statuto del consiglio. La norma cioè in cui si valuta l'espulsione di un Paese membro.

Si è arrivati così al 15 marzo, giorno in cui nella riunione dell'assemblea parlamentare è stato votato all'unanimità un documento con il quale la federazione russa non è stata più ritenuta idonea a rimanere nel Consiglio.

La firma di Putin che mette fine alla presenza della Russia nel consiglio

Formalmente la Russia è stata “invitata” a lasciare il Consiglio. Le relazioni però si erano di fatto interrotte a marzo. Con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che ha parlato di scelta politica contraria ai dettami del consiglio stesso.

Nelle scorse ore Vladimir Putin ha messo la firma che ha ufficializzato il richiamo a Mosca di Ivan Soltanovsky, rappresentante russo a Strasburgo.

In questa maniera un ulteriore sentiero nei rapporti tra Europa e Russia è stato definitivamente chiuso. Anche se l'atto firmato al Cremlino era atteso, sotto il profilo politico ha assunto in queste ore una valenza politica non secondaria.

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