
Informazioni sensibili
Il Financial times ha indicato nella giornata di oggi che tre funzionari dell’Amministrazione Trump hanno confermato la fine della condivisione delle informazioni di intelligence tra Stati Uniti e Ucraina. In precedenza, Daily Mail aveva riportato la decisione statunitense di revocare alle agenzie alleate il permesso di rilasciare a Kiev informazioni di intelligence provenienti dagli Stati Uniti. La manovra rappresenta l’ultimo capitolo nel processo di deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Ucraina in seguito del disastroso meeting tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, il quale aveva avuto come conseguenza il blocco degli aiuti militari statunitensi destinati all’Ucraina.
La cooperazione di intelligence tra Washington e Kiev rappresenta un elemento chiave nell’ambito della strategia di difesa ucraina. Due funzionari hanno affermato che i destinatari con risorse all’interno del paese continueranno a passare informazioni all’Ucraina, ma tali disposizioni non verrebbero applicate alle informazioni urgenti e di alto valore, quali quelle relativi a obbiettivi russi in movimento in tempo reale. Le informazioni di intelligence provenienti dagli Stati Uniti risultano infatti essenziali al fine di consentire a Kiev di identificare e localizzare con precisione gli asset russi. Ciò andrebbe a incrociarsi con la fine degli aiuti militari statunitensi, limitando significativamente le capacità difensive di Kiev. Un funzionario ucraino ha riferito come il paese disponga ancora di scorte sufficienti per reggere diversi mesi, ma in seguito le forze di Kiev sarebbero obbligate a ritirarsi da diverse aree.
Lo spiraglio
A dispetto della difficile situazione diplomatica tra i due paesi, i rapporti non sono ancora crollati del tutto. Negli ultimi giorni il Presidente ucraino Zelensky si è infatti detto pronto a firmare l’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerarie dell’Ucraina, nonché a lavorare per il raggiungimento di un accordo di pace con la Federazione Russa.
Al contempo, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale americano Mike Waltz ha asserito che la decisione di Zelensky di rientrare al tavolo delle trattative rappresenta un “primo passo positivo”, indicando come il Presidente Trump valuterebbe attentamente la revoca del blocco degli aiuti militari all’Ucraina.
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