Sono ore febbrili negli Stati Uniti, soprattutto per i candidati e le loro squadre. Dalla dorata Florida, suo buen retiro, Donald Trump ha votato di persona in un seggio di Palm Beach, non lontano dalla residenza di Mar-a-Lago. Rivolgendosi ai giornalisti ha dichiarato fiducioso: "Ho sentito che stiamo andando molto bene. Sembra che i repubblicani si siano presentati in forze. Vedremo come andrà a finire", ha detto l'ex presidente con al fianco la moglie Melania.
L'ex presidente ha in programma di parlare a diverse migliaia di sostenitori che si sono radunati al Palm Beach Convention Center, a poche miglia di distanza dal suo club di Mar-a-Lago, questa sera, hanno detto alla Cnn fonti a conoscenza dei suoi piani.
Tensioni nei seggi e a Capitoll Hill
Intanto, attimi di panico ha generato la presenza di un uomo armato di torcia e pistola lanciarazzi, poi arrestato dalla polizia del Campidoglio degli Stati Uniti presso il Capitol Visitor Center. Gli agenti che lo hanno arrestato riferiscono anche che l'uomo avesse con sè due taniche che odoravano di benzina. L'FBI, invece, indaga sulle minacce di bomba ai seggi elettorali in diversi stati: tutte sembrano provenire da domini di posta elettronica russi. I federali, tuttavia, sostengono che nessuna è stata ritenuta una minaccia credibile. "L'FBI è a conoscenza di minacce di bomba ai seggi elettorali in diversi stati, molte delle quali sembrano provenire da domini di posta elettronica russi. Nessuna delle minacce è stata finora ritenuta credibile", si legge nella dichiarazione dell'agenzia.
E sono oltre 250 i membri della Guardia Nazionale che in 15 Stati stanno fornendo supporto alle operazioni di voto. Circa metà dei militari stanno fornendo assistenza con missioni di sicurezza informatica, il resto in base alle richieste delle autorità locali. Altri membri della Guardia Nazionale, circa 85, sono inoltre in 'standby' in Colorado, Washington DC, Florida e Nevada, in vista di potenziali disordini.
"La migliore delle tre campagne"
Alla domanda su eventuali rimpianti, Trump ha replicato: "Non me ne viene in mente nessuno". Ma resta convinto del buon andamento della campagna elettorale e del voto, tanto da essere pronto a scommettere sul risultato finale di quella che definisce "la migliore delle mie tre campagne" presidenziali che, a suo dire, non si tradurrà nemmeno in un testa a testa. Come compagno di questa tesa nottata, Trump ha scelto Elon Musk, ormai suo fedelissimo. Il magnate di Tesla trascorrerà la nottata elettorale con i fedelissimi di Donald Trump dando accesso diretto al tycoon alla persona che controlla una delle sue principali piattaforme informative. Lo scrive il New York Times. Musk, secondo tre persone a conoscenza della sua agenda, sarà a Mar-a-Lago e farà parte della cerchia ristretta di persone che assisterà allo spoglio assieme a Trump.
"Nessuna violenza"
Man mano che passano le ore, le grandi città americane si blindano per timore delle reazioni scomposte dei sostenitori dei due candidati, l'un contro l'altro armati. A questo proposito Trump ha difeso i suoi elettori, rifiutandosi di accettare nuovi paragoni con gli eventi dell'assalto a Capitol Hill: "I miei sostenitori non sono violenti e non ci sarà violenza. I miei sostenitori credono nella non violenza", ha aggiunto il tycoon. E sull'eventuale sconfitta mette le mani avanti, questa volta: si è, infatti, detto pronto ad ammettere un eventuale sconfitta "se saranno elezioni giuste". Dopo aver espresso il suo voto ha affermato che "se perdo un'elezione, se è un'elezione giusta, sarò il primo a riconoscerlo. Finora penso che sia stata giusta", ha aggiunto, gettando acqua sul fuoco delle accuse di brogli che hanno caratterizzato le ultime ore prima del voto.
Una lunga notte d'attesa
L'attesa, tuttavia, sarà certamente snervante. Data l'importanza storica dell'elezione, e considerato il caos ingeneratosi nel 2020, i risultati non giungeranno molto presto, a meno che non si tratta di vittoria schiacciante. "Speriamo che entro le 22 avremo risultati, è uno scandalo che si dovrà aspettare giorni", tuona Trump rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se pensa di annunciare la vittoria durante la notte. Il presidente non si è sbilanciato su questo punto, ma ha insistito nel criticare il fatto che in alcuni stati ci vorranno "giorni" per avere i risultati elettorali. Ed ha invocato il ritorno "alla scheda di carta" ed "ad un giorno solo di elezioni": è nota, infatti, la sua avversione per il voto via posta.
La vicepresidente Kamala Harris si è invece recata a sorpresa nella sede del Comitato Nazionale Democratico a Washington per ringraziare coloro che stanno telefonando per sostenere la sua campagna. La candidata democratica ha parlato al telefono con diverse persone e le ha incoraggiate ad andare a votare.
"Sto bene", si è potuto sentire la Harris dire al telefono. "Volevo solo sapere come stai e assicurarmi che tu sappia dove puoi andare a votare oggi, se non l'hai già fatto", ha ripetuto a numerosi sostenitori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.