“È arrivato il momento per una nuova generazione di farsi avanti e dare forma al mondo in cui vivranno”. Con queste parole il senatore repubblicano dello Utah Mitt Romney ha annunciato che l’anno prossimo non si ricandiderà per un secondo mandato e ha invitato a Joe Biden e Donald Trump ad abbandonare la corsa alla Casa Bianca. Anche se ha precisato che il suo non è un addio alla politica il suo ritiro rappresenta di fatto il venir meno di una delle poche voci moderate all’interno del Gop.
Il politico 76enne, ex candidato presidenziale sconfitto da Barack Obama nel 2012, ha ammesso come il “messaggio populista” abbia ormai preso il sopravvento nel partito che fu di Ronald Reagan. Il suo è un chiaro riferimento a Trump. Nel 2016 quella di Romney fu infatti una delle poche voci a sollevarsi contro la candidatura del tycoon. Molti ricordano però anche la cena “del patto col diavolo” svoltasi dopo la vittoria del miliardario durante la quale il senatore sembrava pronto ad accettare un posto di rilievo alla Casa Bianca.
Romney è stato l’unico senatore repubblicano a votare a favore della condanna del tycoon in occasione dei due impeachment. Le procedure al Congresso contro Trump, conclusesi comunque in un nulla di fatto, erano state avviate a seguito del suo tentativo di convincere il presidente Volodymyr Zelensky a indagare contro gli affari del figlio di Joe Biden in Ucraina e per aver incitato la folla ad attaccare il 6 gennaio 2021 la sede del parlamento americano.
Guardando allo schieramento opposto, Romney non ha riservato parole tenere nei confronti del presidente democratico definendolo non in grado di raggiungere risultati sulle questioni importanti. “Biden disse che sarebbe stato una figura di transizione per la nuova generazione. Bene, quel momento è arrivato”, ha affermato il senatore in un comunicato stampa. Il suo appello in favore di leader più giovani è una presa di posizione netta nel dibattito in corso sull’età avanzata di quelli che dovrebbero essere i principali sfidanti alle presidenziali dell’anno prossimo. L’ultimo episodio che ha suscitato perplessità è stata la conferenza stampa in Vietnam in cui Biden, al termine di una impegnativa visita che lo ha portato anche al G20 in India, è apparso stanco e confuso fornendo ulteriori conferme a chi lo ritiene inadeguato a guidare ancora una volta il Paese.
Se rieletto, l’attuale presidente, il quale è già il più anziano della storia americana, avrebbe 86 anni alla fine del suo secondo mandato ma la discussione sull’età investe l’intero mondo della politica a stelle e strisce. Trump è appena tre anni più giovane di Biden e conduce uno stile di vita non ritenuto particolarmente sano dagli esperti. Hanno poi impressionato nelle settimane scorse gli episodi di afasia in diretta tv di Mitch McConnell, l’ottantunenne leader dei repubblicani al Senato.
Le dichiarazioni del senatore dello Utah hanno fatto notizia anche perché vengono pronunciate da uno stimato politico della “vecchia scuola”. Figlio di un ex governatore del Michigan e anch’egli candidato alla presidenza nel 1968, Romney ha governato lo stato del Massachusetts prima di sfidare Obama qualche anno dopo.
Al Senato dal 2019, seppur critico di Biden, ha spesso appoggiato le iniziative dei democratici su temi come le infrastrutture e le restrizioni sul possesso delle armi. La perdita di una voce moderata nel partito repubblicano al Congresso avrà di certo un impatto non solo a Washington ma in tutto il Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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