"Espulsi perché di colore". Riesplode la polemica sulle armi in Tennessee

In Tennessee la maggioranza repubblicana ha espulso due deputati dem di colore per aver partecipato a una manifestazione contro le armi: solo un richiamo per la collega bianca

"Espulsi perché di colore". Riesplode la polemica sulle armi in Tennessee

Era il 27 marzo scorso quando la transgender Audrey Elizabeth Hale, 28 anni, entrava armata fino ai denti alla Covenant School, una scuola elementare cristiana di Nashville, Tennessee, uccidendo tre bambini e tre adulti. Secondo il Gun Violence Archive, al 27 marzo erano 9.870 le persone morte a causa della violenza armata negli Stati Uniti, circa 144 morti al giorno. La maggior parte di questi decessi si è verificata in Texas, California, Florida, Georgia, Carolina del Nord, Illinois e Louisiana. Anche in Tennessee, soprattutto alla luce dell'ultima sparatoria di massa, il problema dei morti per arma da fuoco è molto sentito: si parla di una media di 426 persone morte ogni anno per omicidi da armi da fuoco, a cui va aggiunto un numero significativo di suicidi.

Problema di cui si è discusso anche in occasione dell'ultima assemblea della camera statale del Tennessee svoltasi nella giornata di giovedì, che ha visto protagonista tre deputati dem che chiedevano una legislazione più severa sul possesso delle armi. Risultato? Due di loro, a seguito di una votazione, sono stati cacciati dall'assemblea.

La Camera del Tennessee espelle due esponenti dem di colore

Justin Jones, democratico di origine filippina, e l'afroamericano Justin Pearson sono stati espulsi dall'Assemblea generale dalla maggioranza repubblicana. L'accusa è quella di aver violato le regole dell'assemblea e di aver "incitato una rivolta", chiedendo appunto un freno alla diffusione senza controllo delle armi da fuoco.

La protesta dei manifestanti risale allo scorso 30 marzo, tre giorni dopo la tragica e scioccante sparatoria alla Covenant School. Centinaia di manifestanti, fra i quali anche molti giovani e mamme, hanno fatto ingresso al Campidoglio del Tennesse per fare pressioni sui legislatori affinché approvassero una legge sul controllo delle armi. Tre esponenti del partito democratico si sono uniti alla protesta: Justin Jones, Justin Pearson e Gloria Johnson, quest'ultima unica "graziata" dall'espulsione decisa dalla maggioranza della Camera a guida repubblicana.

Bagarre in aula

I repubblicani hanno definito il comportamento dei tre democratici, che hanno guidato la protesta intonando cori al megafono, "un'insurrezione". Nella mozione che ha portato all'espulsione dei deputati dem, la maggioranza Gop sottolinea che i tre "hanno consapevolmente e intenzionalmente portato disordine e disonore alla Camera dei Rappresentanti attraverso le loro azioni individuali e collettive".

La votazione si è svolta in un clima infuocato, con i manifestanti che urlavano "fascisti" ai deputati del Partito repubblicano. "Respingeremo e combatteremo questo perché è senza precedenti e assolutamente ridicolo", ha commentato la dem Johnson, annunciando che i dem potrebbero prendere considerazione una causa e sostenendo il fatto che la loro protesta è protetta dalla costituzione degli Stati Uniti.

L'ultima volta che la Camera ha espulso un parlamentare in carica è stato nel 2016, quando venne votata l'espulsione del deputato repubblicano Jeremy Durham per presunta cattiva condotta sessuale.

All'epoca si trattava della prima espulsione dal 1980 e della seconda dalla guerra civile. Rimane un fatto inedito, gravissimo, e indice della grave polarizzazione del dibattito americano sulle armi ma non solo.

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