Non sta più nella pelle Donald Trump. Dopo aver chiuso in tempi record la squadra che lo accompagnerà alla Casa Bianca, ora lancia segnali spot su ciò che accadrà dopo il suo insediamento. L'ultima mossa è un avvertimento ad Hamas. Il presidente eletto mette in guardia l'organizzazione terroristica palestinese: "Se gli ostaggi non verranno rilasciati prima del 25 gennaio 2025, data in cui assumerò orgogliosamente l’incarico di presidente degli Stati Uniti, in Medio Oriente ci sarà l’inferno da pagare per i responsabili di queste atrocità contro l’umanità", ha scritto Trump sul social network Truth.
Ed ha aggiunto un assaggio di cosa intende fare qualora il suo avvertimwento non venisse ascoltato: i responsabili del sequestro degli ostaggi "verranno colpiti più duramente di chiunque altro nella lunga storia degli Stati Uniti d’America".
Quanti sono gli ostaggi in mano ad Hamas? Dei 250 ostaggi sequestrati durante l’attacco del famigerato 7 ottobre 2023, un centinaio non sono stati liberati. Le autorità israeliane ritengono che la metà di essi sia ancora in vita.
Sono solo segnali, quelli lanciati da Trump. Ma qualcuno fa notare che per prassi istituzionale negli Stati Uniti c'è un solo presidente, non possono esservene due, e fino al 20 gennaio 2025 il commander in chief è Joe Biden.
Da Israele però le mosse di Trump vengono apprezzate. Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, su X ha postato una foto che lo ritrae a cena insieme a sua madre madre Sara e a Trump in un golf resort in Florida.
Il giorno prima, invece, lo staff di Trump ha pubblicato, sempre sui social, un'altra foto di Sara Netanyahu con il presidente eletto. Segnali, anche questi, di un asse diplomatico Usa-Israele che si cementa anche coi rapporti familiari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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