Tutti si congratulano con Trump, resta in silenzio Putin

Inizia una nuova fase nei rapporti diplomatici. A Trump arrivano i complimenti di tutti meno che del Cremlino: "Giudicheremo i fatti"

Tutti si congratulano con Trump, resta in silenzio Putin
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Da tutto il mondo sono arrivate telefonate e messaggi (anche via social) per congratularsi con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donal Trump, che ha conquistato il suo secondo mandato, dopo una pausa di quattro anni in cui ha governato Biden. C'è chi si è limitato alle formali felicitazioni e chi, invece, si è spinto più in là con l'entusiasmo augurandosi uan proficua collaborazione con la futura amministrazione Trump.

La peresidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, su X ha scritto: "A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni sorelle, legate da un alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente".

"Congratulazioni, presidente Donald Trump", si legge sul profilo X del presidente francese, Emmanuel Macron. "Pronto a lavorare insieme, come abbiamo fatto per quattro anni, con le vostre convinzioni e le mie. Con rispetto e ambizione. Per più pace e prosperità".

Uno dei più entusiasti è stato Benjamin Netanyahu, che ha definito quello di Trump il "più grande ritorno della storia. Il suo storico ritorno alla Casa Bianca - ha aggiunto il premier israeliano - dà all’America un nuovo inizio e un forte impegno per la grande alleanza tra Israele e gli Stati Uniti".

Anche il primo ministro britannico Keir Starmer si è congratulato con Trump: "Non vedo l’ora di lavorare con lei negli anni a venire. Come alleati più stretti, siamo fianco a fianco in difesa dei nostri valori condivisi di libertà, democrazia e impresa. Dalla crescita e sicurezza all’innovazione e tecnologia, so che la speciale relazione tra Regno Unito e Stati Uniti continuerà a prosperare su entrambe le sponde dell’Atlantico per gli anni a venire".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha auspicato che con Trump "finiscano le crisi e le guerre globali e regionali, in particolare la questione palestinese e la guerra tra Russia e Ucraina".

"Sicuramente molto sarà diverso sotto il governo guidato da Donald Trump. Trump lo ha sempre affermato pubblicamente", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Per il governo tedesco si tratta ora di "stabilire rapidamente rapporti di lavoro con il futuro governo americano e di allineare le nostre posizioni". Scholz ha sottolineato che "un’elezione presidenziale negli Stati Uniti ha sempre effetti che vanno oltre l’America. Il presidente Trump entrerà in carica in un momento di grandi sfide e crisi. Gli Stati Uniti e il loro presidente hanno un ruolo centrale da svolgere nell’affrontare queste sfide. La Germania vuole e continuerà a essere uno stretto partner degli Stati Uniti. Insieme possiamo ottenere molto di più che uno contro l’altro".

Javier Milei, presidente dell'Argentina, ha salutato la "formidabile vittoria elettorale" di Trump augurandogli "successo e benedizioni". Ed ha poi aggiunto: "Sa di poter contare sull’Argentina per portare a termine il suo compito".

Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha detto di sperare che il ritorno di Trump alla Casa Bianca porti a una "pace giusta" per l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. "Negli affari internazionali, apprezzo l’approccio del presidente Trump, 'pace attraverso la forza'. Questo è esattamente il principio che può portare una pace giusta all’Ucraina".

L'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani e il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi hanno assicurato di voler continuare a lavorare con il futuro presidente per la pace in Medio Oriente. Un messaggio simile è stato inviato dal re Abdullah II di Giordania.

A sorpresa non ha detto una parola il presidente russo Vladimir Putin.

Il Cremlino ha soltanto fatto sapere che Putin non intende congratularsi con Trump e che giudicherà la sua presidenza "in base alle sue azioni". Mossa astuta, a ben vedere, visto che in passato il presidente Usa era stato accusato di essere stato troppo vicino al leader russo.

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