Per mesi Javier Milei è stato la scheggia impazzita delle elezioni presidenziali argentine, il “terzo incomodo” tra le due coalizioni tradizionali Juntos por el Cambio e Union por la Patria. Oggi con il 19 novembre con il 56% dei voti ha battuto il peronista Sergio Massa e si è preso l'Argentina. Un successo guadagnato a colpi di sfuriate anti-establishment, dichiarazioni discutibili e manifestazioni esagerate.
Economista di professione, Milei si definisce un “anarco-capitalista”. Tra le sue promesse, degne di nota sono quelle legate ai tagli della spesa pubblica, enfatizzate da tutte le volte in cui si è presentato in mezzo ai suoi sostenitori impugnando una sega a motore. Una posizione, la sua, in netto contrasto con la “filosofia” delle istituzioni argentine fondata su numerosi programmi di assistenzialismo.
Figlio di un uomo d’affari e di una casalinga, con un passato in una rock band e una passione per il sesso tantrico, Javier El loco Milei non è nuovo alla politica. Negli anni Novanta viene eletto per la prima volta come deputato, per poi essere espulso un anno e mezzo dopo per crimini contro l’umanità. Nel suo primo breve periodo al Congresso argentino fa parlare di sé per la decisione di mettere a disposizione il suo stipendio tramite sorteggio, perché “per me sono soldi sporchi”. Torna alla Camera bassa nel 2021, ma partecipa ben poco alla vita politica del Paese fino alla sua ascesa alla posizione di "Trump argentino".
Nel corso della campagna elettorale, molto seguita anche a livello internazionale, Milei finisce più volte al centro della polemica per il suo programma elettorale: revoca del diritto all’aborto, divieto di fare educazione sessuale nelle scuole, dollarizzazione dell’economia e ammorbidimento della legge sul possesso di armi da fuoco.
L’entourage di cui si circonda è particolare tanto quanto lui. La curatrice della sua immagine è una cosplayer professionista, che lo ha paragonato all’eroe dei fumetti Wolverine per la capigliatura e l’atteggiamento. Un rabbino figura tra i suoi consiglieri più fidati, vista la volontà di Milei di convertirsi all’ebraismo. Il candidato di La Libertad Avanza, inoltre, riceve aiuto anche dall’aldilà. Pare, infatti, che El loco sia un esperto di telepatia e che comunichi spesso con lo spirito del suo amato mastino morto nel 2017, per ricevere indicazioni su come condurre la propria campagna elettorale.
Negazionista della crisi climatica e dei numeri dei desaparecidos durante la dittatura, Milei è un forte sostenitore della politica delle
frontiere chiuse e si spinge persino a combattere la stigmatizzazione della vendita di organi, sostenendo che nessuno può impedire ad qualcun altro di fare “quello che vuole con la sua vita”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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