"Sono pronti all'invasione". Gli Usa lanciano l'allarme: una nuova guerra in arrivo

Il presidente azero Aliyev ha fatto pressioni sull'Armenia per l'apertura di un corridio nel sud del Paese, così da collegare Baku all'exclave di Naxçıvan. Gli Usa temono che possa scoppiare una guerra

"Sono pronti all'invasione". Gli Usa lanciano l'allarme: una nuova guerra in arrivo
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L’Azerbaigian potrebbe invadere l’Armenia nelle prossime settimane, per aprire un corridoio di collegamento tra il suo territorio principale e l’exclave di Naxçıvan. Il monito è stato lanciato dal segretario di Stato americano Antony Blinken ad un ristretto numero di parlamentari statunitensi.

Secondo quanto riportato da Politico, che cita due fonti informate dei fatti, alcuni deputati hanno fatto pressione sul rappresentante di Washington all’estero per possibili misure contro il presidente azero Ilham Aliyev in risposta all’invasione azera del Nagorno-Karabakh, avvenuta a settembre. Blinken avrebbe risposto che il dipartimento di Stato sta cercando un modo per chiedere conto a Baku delle sue responsabilità e che non ha intenzione di rinnovare una deroga del 2002 che consente agli Stati Uniti di fornire assistenza militare all’Azerbaigian.

I timori del governo americano sono scaturiti dalla richiesta fatta dal presidente Aliyev all’Armenia di aprire un “corridoio” lungo il suo confine meridionale e dalla minaccia, in caso di diniego, di risolvere la questione “con la forza”. “Realizzeremo il corridoio di Zangeur (il nome azero della regione armena di Syunik, ndr), che l’Armenia lo voglia o no”, ha aggiunto il leader di Baku, forte del supporto dimplomatico e militare della Turchia.

Il primo ministro di Erevan Nikol Pashinyan ha commentato le dichiarazioni di Aliyev, sottolineando che nel suo Paese “questa è vista come una pretesa territoriale” illegittima. Il consigliere per gli Affari esteri dell’Azerbaigian Hikmet Hajiyev, però, ha negato il fatto che la sua nazione abbia il desiderio di conquistare altre regioni, sottolineando il fatto che “le ultime due settimane sono state le più tranquille nella storia delle relazioni armeno-azere. Non ci sono più soldati che guardano a vicenda dalle trincee”. Il diplomatico ha poi ribadito che Baku non ha intenzione di occupare il territorio de iure di Eravan: “L'Azerbaigian ha ripristinato ciò che era legalmente, storicamente e moralmente nostro con una campagna di anti-terrorismo”.

Il Caucaso è un fronte caldo da settembre 2023, quando Baku ha smantellato l’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh con un’operazione lampo di 24 ore. A seguito del blitz azero, più di 100mila armeni hanno lasciato le loro case per paura di una pulizia etnica e sono tornati in patria.

Questo è stato solo l’ultimo atto di un conflitto nato con la caduta dell’Unione Sovietica e la dichiarazione di indipendenza della regione nel 1992. Armenia e Azerbaigian hanno combattuto due guerre per il controllo del Nagorno Karabakh, la prima tra il 1992 e il 1994, la seconda nel 2020.

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