"Vincerà Harris". Ma il Nostradamus d'America sbaglia la profezia

Per la seconda volta in quarant'anni, Allan Lichtman ha sbagliato la previsione sul presidente degli Stati Uniti: "Le chiavi predicono la vittoria della prima presidente donna, ma anche di origine africana e asiatica"

Allan Lichtman, il "Nostradamus" d'America
Allan Lichtman, il "Nostradamus" d'America
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Donald Trump va verso la vittoria e potrebbe essere lui il 47esimo presidente degli Stati Uniti d'America. Il tycoon si è aggiudicato gli Stati chiave ed è a un passo dalla proclamazione della vittoria, che ormai è data per certa. E il "Nostradamus" d'America non potrà aggiungere questo evento alla sua lunga lista di previsioni azzeccate. Allan Lichtman, noto storico e studioso americano, ne era certo: vincerà Kamala Harris. E in tanti gli hanno creduto, d'altronde in 40 anni le ha indovinate tutte, o quasi. Nel "curriculum" di Lichtman, prima di questa notte, c'era solamente una macchia: le elezioni del 2000, quando non riuscì a prevedere la vittoria George W. Bush ma chiamò quella di Al Gore, che in effetti vinse il voto popolare, ma il candidato repubblicano divenne presidente grazie ai 537 voti della Florida e all'intervento della Corte Suprema.

Quest'anno non c'erano dubbi per Lichtman, che pure indovinò la vittoria di Trump nel 2016. In quell'occasione fu tra i pochi a capire che sarebbe stato il tycoon a vincere, superano Hillary Clinton, ma stavolta era convinto che a sedersi alla Casa Bianca sarebbe stata Kamala Harris, diventando così la prima donna presidente degli Stati Uniti, per giunta nera. Nel 2016, ha raccontato al Corriere della sera Lichtman, quella chiamata gli "provocò parecchi problemi, ma mai come l’ondata d’odio e violenza verbale che ho ricevuto quest’anno, indicativa del clima tossico che Trump ha creato in America". Il suo sistema si basa su 13 "chiavi", ossia interrogazioni vero/falso che sono state elaborate nel 1981 in collaborazione con lo scienziato russo Vladimir Keilis-Borok, esperto nella predizione dei terremoti.

I due, con questo sistema, analizzarono tutte le elezioni dal 1860 al 1980 in una logica geofisica e in base alla loro indagine sarebbe emerso che ci sarebbe stabilità nel caso in cui il partito presente alla Casa Bianca ottiene alla vittoria, mentre si verifica un terremoto se perde. "Le 13 chiavi per la Casa Bianca hanno risposte oggettive: se almeno sei sono false si verifica un terremoto", ha spiegato Lichtman. "Contro il partito alla Casa Bianca, i democratici e la loro candidata Harris, quest’anno conto però soltanto quattro risposte false", ha dichiarato prima della chiusura delle elezioni, dipingendo comunque un quadro poco lusinghiero per Harris. "Studio la politica americana fin dal principio, e non avevo mai visto una cosa del genere. Pensavo che sarebbe stato un disastro, perché spingendolo al ritiro avrebbero perso sia la chiave del presidente in carica che quella delle primarie contese", ha proseguito.

"Le chiavi predicono la vittoria della prima presidente donna, ma anche di origine africana e asiatica, indicando la direzione che ha preso l'America: stiamo rapidamente diventando un Paese la cui maggioranza è composta da minoranze, i maschi

bianchi e anziani come me ormai sono in declino", ha concluso. Invece, questa previsione, anche sociale, di Lichtman non si è avverata e con sommo dispiacere di molti a vincere è stato un "vecchio bianco".

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