"Crimini di guerra, non prendiamo ordini da Israele". L'affondo di Crosetto dopo l'attacco alle basi Unifil

Duro attacco contro Israele del ministro della Difesa, che ha preteso spiegazioni formali su quanto accaduto in tempi rapidi

"Crimini di guerra, non prendiamo ordini da Israele". L'affondo di Crosetto dopo l'attacco alle basi Unifil
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Gli attacchi israeliani alle basi Unifil delle ultime 24 ore hanno scatenato l’ira sia dell’Onu, sia, in particolare, del governo italiano. Più di mille nostri soldati, infatti, sono schierati in Libano nell’ambito della missione delle Nazioni Unite e le Idf non hanno preso di mira solo il quartier generale dei caschi blu, ma anche le due basi gestite dai militari che si fregiano del tricolore.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ha usato mezzi termini nella sua condanna alle azioni dell’esercito di Tel Aviv, dichiarando in una conferenza a Palazzo Chici che "gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze di Israele contro la base (Unp) 1-31 potrebbero costituire crimini di guerra e rappresentano delle gravissime violazioni delle norme del diritto internazionale umanitario. Violazioni non giustificate da alcuna necessità militare".

Italia e Nazioni Unite non possono prendere ordini da Israele. Non si tratta di un errore o di un incidente, quindi abbiamo bisogno di spiegazioni formali, reali, nei tempi più rapidi possibili”, ha aggiunto il titolare della Difesa, sottolineando come non si possa addurre a giustificazione di quanto accaduto il fatto che lo Stato ebraico avesse chiesto l’evacuazione delle basi dell’Unifil e che su un eventuale ritiro della missione deciderà solo la comunità internazionale. “Siamo certi che il segnale che abbiamo mandato oggi abbia avuto la giusta durezza e sia giunto dove doveva giungere e come doveva giungere”, ha continuato Crosetto. “Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le spiegazioni. Vogliamo capire perché è successo quello che è successo”. Il ministro ha anche confermato che l'Italia sta seguendo da vicino la vicenda e sta facendo quanto possibile per garantire la sicurezza dei nostri militari.

Secondo quanto riferito, le Idf hanno sparato con un carro armato contro una torretta di guardia presso il quartier generale di Unifil, a Naquora, mentre dei droni dello Stato ebraico hanno preso di mira anche le basi a comando italiano 1-31 e 1-32. Soldati con la stella di David, inoltre, hanno aperto il fuoco contro una postazione dell’Onu a Labbouneh, colpendo l’ingresso di un bunker e danneggiando veicoli e sistemi di comunicazione.

A seguito di questa serie di attacchi, sono rimasti feriti due militari indonesiani, mentre tutti i nostri caschi blu sono risultati illesi. Il ministro Crosetto ha convocato l’ambasciatore di Tel Aviv in Italia, che però non è stato in grado di fornire una spiegazione su quanto accaduto.

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