La soluzione diplomatica è ancora possibile. Uno spiraglio per cessare le armi c'è, ma a partire però da un punto fermo: la "ferma condanna all'attacco iraniano contro Israele". A seguito dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d'urgenza e presieduto questo pomeriggio una conferenza telefonica dei leader del G7. Nel corso del colloquio istituzionale - informa Palazzo Chigi - i leader hanno espresso "forte preoccupazione per l'escalation di queste ultime ore", ribadendo al contempo che "un conflitto su scala regionale non è nell'interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile".
"In uno scenario in costante evoluzione – si legge nella nota diramata a seguito della riunione – è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese". Nelle ore immediatamente precedenti alla convocazione del G7, la stessa premier Giorgia Meloni aveva ribadito la posizione di ragionevolezza assunta dal governo italiano sullo scacchiere internazionale, a maggior ragione dopo l'inasprirsi delle tensioni e delle azioni militari in Medio Oriente.
"L’Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7", aveva scritto Meloni. Al termine della conferenza telefonica del pomeriggio odierno - comunica ancora Palazzo Chigi - i leader hanno "concordato di mantenersi in stretto contatto". L'impegno politico e diplomatico intrapreso da Giorgia Meloni è intanto condiviso dall'intero governo italiano. "Mi auguro che non ci sia la guerra generalizzata. Stiamo facendo tutti gli sforzi diplomatici possibili contro un allargamento del conflitto. Io ho parlato a lungo anche con il ministro degli Esteri iraniano", ha comunicato in serata il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo nella trasmissione televisiva Cinque minuti, su Rai1.
"Noi stiamo lavorando per una de-escalation, stiamo facendo di tutto per arrivare a un cessate il fuoco in Libano e a Gaza, è difficile, difficilissimo. La diplomazia deve sempre tentare di tenere aperto lo spazio del dialogo e del confronto. Certamente abbiamo condannato tutti fermamente l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele però invitiamo tutti ad avere reazioni sempre proporzionate, quindi, evitare un escalation", ha aggiunto il vicepremier, esplicitando così la posizione di buon senso perorata dall'esecutivo. Pur deprecando senza ambiguità gli attacchi contro Israele, l'Italia insiste per l'apertura di spiragli che portino a un cessate il fuoco a Gaza. Allo stesso tempo, Roma segue con apprensione la situazione in Libano, soprattutto in riferimento alla sicurezza dei nostri connazionali presenti nel Paese e del personale militare di Unifil.
Nell'ambito delle incessanti intelocuzioni delle ultime ore, il capo della Farnesina ha avuto anche un colloquio teleconico con il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean Noel Barrot.
"Abbiamo concordato di rafforzare il coordinamento per la protezione e l'assistenza ai nostri cittadini in Libano ed in Medio Oriente. Continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco in Libano e a Gaza per evitare l'allargamento del conflitto", ha riferito Tajani sulla piattaforma social X in riferimento alla conversazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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