"Il nostro obiettivo è assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace nella propria terra". Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento al vertice 'Food System Summit +2', presso la sede della FAO a Roma, ha citato espressamente Papa Francesco "che ha chiesto alla comunità internazionale di impegnarsi per codificare questo diritto".
"Dobbiamo creare un modello di cooperazione non predatorio con i Paesi africani", ha detto il presidente del Consiglio che intende "garantire loro la possibilità di vivere delle loro risorse". L'Africa non è un continente povero ma sfruttato", ha aggiunto la Meloni ricordando come il "50% delle sue terre sia coltivabile e in grado di alimentare la sua popolazione". Non poteva mancare il riferimento alla conferenza su immigrazione e sviluppo che si è tenuta ieri alla Farnesina dove è stata lanciata "una nuova iniziativa internazionale - ha sottolineato la premier - per sostenere una stabilità politica e promuovere lo sviluppo sociale ed economico, affrontando al contempo le cause profonde che spingono le persone a emigrare e che alimentano le reti criminali dei trafficanti di esseri umani". Secondo la Meloni, solo il finanziamento su larga scala può"portare a cambiamenti trasformativi dei nostri sistemi alimentari" e, in tal senso, la cooperazione internazionale "è un elemento chiave per l'implementazione di più progetti agroalimentari". A tal fine, il Fondo Italiano per il Clima, pari a 840 milioni di euro all'anno, "può favorire - ha spiegato la Meloni - la trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari nei Paesi in via di sviluppo". Il premier non ha esitato a criticare la decisione della Russia di rompere l'accordo sul grano che "sta aggravando la crisi della sicurezza alimentare globale".
La Meloni ha, poi, rivendicato con orgoglio i principi della dieta mediterranea che "possono offrire una soluzione perchè non è costosa, si basa su materie prime locali stagionali, nel rispetto del territorio e della sua biodiversità". Principi che "non appartengono al bacino del Mediterraneo, appartengono al mondo", ha concluso nel suo intervento Giorgia Meloni. Anche il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha caldamente sponsorizzato la dieta mediterranea che "ha garantito al popolo italiano longevità, che è un dato oggettivo per valutare la qualità di un sistema alimentare". E ancora: "La dieta mediterranea rappresenta non solo un modello di consumo ma anche un sistema di produzione sostenibile, che garantisce ecosistemi sani e vitalità sociale ed economica".
Al termine del vertice, la Meloni ha incontrato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, a cui ha ribadito che "quello che accade in Africa poi torna da noi". Guterres, dal canto suo, ha elogiato il piano del governo italiano perché sul tema dell'immigrazione c'è bisogno "di un approccio europeo".
A margine del secondo vertice Fao sui sistemi alimentari, il presidente Meloni ha incontrato anche il presidente della Repubblica del Ghana, Nana Akufo-Addo, il vicepresidente della Nigeria Kashim Shettima e il primo Ministro del Niger Ouhoumoudou Mahamadou per parlare del "Processo di Roma", avviato ieri con la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazione. Il ministro Francesco Lollobrigida, invece, a margine del Vertice ha tenuto degli incontri bilaterali con il presidente del Consiglio d’Egitto e gli omologhi di Sri-Lanka, Georgia, Fiji ed Etiopia.
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