“Sui flussi errori di altre nazioni”: così Crosetto zittisce il ministro francese anti-Meloni

Il ministro della Difesa replica con fermezza alle parole anti-italiane di Gerald Darmanin. Poi bacchetta la Francia: "Vorremmo parlare di come risolvere il problema migrazione in modo serio, non litigare per ottenere voti"

“Sui flussi errori di altre nazioni”: così Crosetto zittisce il ministro francese anti-Meloni

La richiesta è semplice e doverosa: scuse formali al governo italiano e al presidente Meloni. Il minimo che ci si possa aspettare dopo gli inaccettabili attacchi rivolti al premier e al nostro Paese dal ministro degli interni francese, Gerald Darmanin. A pretendere una formale rettifica dal politico gaffeur (che già in passato aveva messo in imbarazzo l'Eliseo) è stato il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto. In una nota, l'esponente dell'esecutivo tricolore non solo ha sollecitato un "je suis désolé" da Parigi - sinora infatti non sono arrivate le scuse di Darmanin - ma ha anche richiamato alla collaborazione proficua tra i Paesi fondatori dell'Ue. Già, perché a quanto pare il tanto sbandierato europeismo vale solo a corrente alterna, soprattutto oltralpe.

"Presenti le scuse"

"Questa strana e incomprensibile attitudine di alcuni esponenti di governi europei di cercare di interferire nella vita pubblica italiana oggi ha superato il livello di guardia", ha dichiarato Crosetto in una nota, riferendosi chiaramente al caso che aveva creato forti frizioni tra Roma e Parigi. "Il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin dovrebbe presentare scuse formali al nostro governo e al presidente Meloni", ha quindi osservato. E ancora, il richiamo alla responsabilità: "La verità è che di tutto abbiamo bisogno in questo momento tranne che di ulteriori divisioni. Non occorre un genio per capire che incrinare i rapporti tra paesi fondatori della Ue non può che indebolire ognuno di noi". Peraltro, quella necessaria unità d'intenti dovrebbe essere ampiamente condivisa proprio su un tema, come quello migratorio, che non può essere addossato a un singolo Paese.

La strigliata alla Francia sul tema migranti

"Gli enormi flussi migratori cui assistiamo oggi sono purtroppo frutto dei troppi errori compiuti per decenni in Africa da molte nazioni. Sarebbe meglio riflettere su queste scelte sbagliate ed evitare di farne di nuove piuttosto che cercare la polemica a tutti i costi, magari per fini politici interni", ha continuato Crosetto, togliendosi qualche sassolino politico dalla scarpa. "Molti parlano dell'importanza del trattato del Quirinale, ma per essere conseguenti bisognerebbe rispettarlo e attuarlo e non ferirlo con uscite fuori misura", ha continuato, ricordando come il governo italiano stia facendo la propria parte con soluzioni e proposte costruttive: "Come Italia, abbiamo proposto un nuovo piano Mattei per l'Africa e lo abbiamo messo a disposizione di tutti i Paesi della Ue".

Infine la bacchettata a chi, da Parigi, ha nuovamente polemizzato e attaccato incrinando ancora una volta i rapporti diplomatici. "Vorremmo parlare anche con la Francia di come risolvere i problemi dell'immigrazione in modo serio e comune, non litigare in pubblico per ottenere un titolo di giornale o un voto in più", ha dichiarato il ministro. Intanto, dopo aver annullato la propria visita in Francia per ovvi e condivisibili motivi, anche il ministro degli esteri Antonio Tajani è tornato a mettere i puntini sulle i di questa spiacevole pagina.

"Sono amico della Francia, amo la Francia, ma sono italiano e non posso accettare che un ministro offenda l'Italia. Ancora più grave che si dica che l'Italia non sia in grado di affrontare la situazione. È un attacco non solo al governo, ma all'Italia", ha affermato il vicepremier intervenendo al Tg4.

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