“Italian Connection” è il nome utilizzato dai magistrati belgi in relazione allo scandalo Qatar. In manette quattro persone accusate di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio – tre italiani, tra cui l’ex eurodeputato Pd Antonio Panzeri – ma l’attività degli inquirenti prosegue e l’inchiesta si sta allargando. Come evidenziato da Repubblica, le autorità hanno messo i sigilli agli uffici di una serie di collaboratori e assistenti, tutti italiani. Coinvolto l'arrestato Francesco Giorgi, compagno della vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili, ma non solo: perquisizioni e sigilli per gli uffici di altri quattro collaboratori.
Nel mirino l’assistente di Alessandra Moretti
I sigilli sono stati posti anche all’ufficio di Federica Garbagnati, attuale assistente dell’europarlamentare dem Alessandra Moretti. Protagonista di un viaggio a Doha per un summit con il ministro del Lavoro qatariota, l’esponente Pd ha già precisato di aver votato sul Qatar secondo le indicazioni del gruppo. La sua collaboratrice è finita nel mirino degli inquirenti per aver collaborato in passato con il fulcro dell’indagine, il già citato Panzeri. Raggiunta da Adnkronos, la Moretti ha spiegato che Federica Garbagnati, come tutti gli ex assistenti di Antonio Panzeri, “ha subito una perquisizione ma non è stata interrogata”. La dem ha ribadito di essere a disposizione della magistratura per qualsiasi necessità, preannunciando querele contro chiunque “pubblichi o diffonda notizie false e tendenziose o che puntino a minare la propria onorabilità”.
Gli altri italiani coinvolti
La collaboratrice della Moretti non l’unica a ritrovarsi senza ufficio a disposizione. Sigilli messi anche all’ufficio di Giuseppe Meroni, anche lui con un passato da assistente di Panzeri e attualmente alle dipendenze di Lara Comi. E ancora, sigilli all’ufficio di Donatella Rostagno: ex collaboratrice di Panzeri ed esperta di Medio Oriente e mondo arabo, ora è alle dipendenze dell’europarlamentare belga Maria Arena. La Arena, inoltre, fa parte del Board dell’Ong Fight Impunity, fondata nel 2019 dall’ex eurodeputato S&D.
Il quarto e ultimo assistente coinvolto è Davide Zoggia, ex deputato
considerato vicino a Pierluigi Bersani: gli investigatori belgi hanno sequestrato il suo cellulare. L’ex responsabile organizzativo dem fa parte dello staff di Pietro Bartolo e Brando Benifei (nessuno dei due è sotto indagine).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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