È giallo sulla morte di una donna di 38 anni che si è gettata dalla finestra di casa in pieno centro a Milano. Ora la Procura apre un'inchiesta su quello che rimane, allo stato attuale delle indagini, un caso di suicidio.
La vittima, R.C., si è buttata dalla finestra dell'appartamento in cui viveva nella notte tra lunedì e martedì. I pm hanno aperto un fascicolo con l'ipotesi di istigazione al suicidio e risulta indagato il compagno. La tragedia è avvenuta in via Palermo, una via centrale della città. A chiamare i soccorsi e dare l'allarme è stato, all'alba di martedì, proprio l'uomo. Ha detto di aver sentito il rumore della caduta in strada e agli inquirenti è apparso sconvolto. Oltre alla coppia in casa in quelle ore c'erano il loro figlio di 5 anni e una delle due figlie adolescenti avute da una precedente relazione. Nessuno di loro avrebbe assistito al gesto, tutti dormivano.
Il compagno è stato appunto iscritto nel registro degli indagati, a garanzia. I suoi legali potranno così assistere a tutti gli accertamenti, a cominciare dall'autopsia sul corpo della donna che sarà eseguita nelle prossime ore. Dalle prime indagini è emerso che nei confronti dell'uomo era già stata aperta in passato un'indagine dai pm del pool Fasce deboli della Procura, guidato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, per maltrattamenti familiari. Tutto era partito proprio dalla denuncia della 38enne contro il compagno. Lei aveva riferito di violenze fisiche subite tra il 2021 e 2023. Il fascicolo doveva ancora essere definito, ma le denunce della donna avrebbero trovato riscontri negli accertamenti.
I rapporti tra i due erano burrascosi. Lo stesso convivente della vittima lo ha ammesso davanti agli investigatori e pare che anche la sera prima della morte di R.C. ci sia stata una discussione accesa, con anche il consumo di parecchio alcol da parte di entrambi. Nelle ultime settimane i rapporti tra i partner sembra si fossero distesi al punto che la donna era tornata a casa dopo essere inizialmente andata via. I due si erano separati e riconciliati già altre volte.
In casa e in particolare nella stanza da cui la vittima è precipitata non sono stati trovati biglietti d'addio né che facessero riferimento al gesto estremo.
Gli inquirenti però hanno sequestrato il cellulare della donna e non escludono la presenza nel dispositivo di messaggi che possano chiarire i motivi del suicidio o che accennino in qualche modo a un eventuale ruolo di altre persone. Dopo le prime risposte a chi indaga, il convivente della 38enne si è chiuso nel silenzio.
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