Se il Premier facesse un proprio partito sarebbe seguito da un 8% di italiani pur se figura al secondo posto per fiducia riconosciutagli. Il 72% riterrebbe di non votarlo ed un 20 preferisce non rispondere. Coloro che si metterebbero nelle sue mani, pur se lo voterebbe meno del 10%, sono il 48% contro il 50 tondo di coloro che hanno fiducia in Salvini, il 41% per Di Maio. A seguire si impone al quarto posto, pur se con una percentuale completamente diversa, Giorgia Meloni con un 21% seguita da Zingaretti al 20, Martina al 16 e Berlusconi con il suo zoccolo duro con il 15%. Per l’Emg, realizzatore del sondaggio per la Rai, gli italiani elettori della Lega hanno anche le idee chiare sulla strategia che il Ministro dovrebbe perseguire rispetto alle prossime alleanze.
Alla domanda : lei la preferisce in coalizione con il centrodestra oppure al governo con il Movimento Cinque Stelle? La maggioranza, il 54%, preferisce una Lega in coalizione con Forza Italia e Fratelli d’Italia, con i grillini per il 44% e solo un 2% preferisce non rispondere. Quale futuro dopo le elezioni in Abruzzo? Cosa succederà nel Governo? Per la maggioranza degli elettori assolutamente nulla per il 56% ma se qualcuno dovesse avere le redini per un’ipotesi di cambiamento anche per i pentastellati queste, le redini, sarebbero nelle mani di Salvini. Infatti sul futuro dell’esecutivo se dovesse prevalere una linea per un 33% degli italiani sarebbe quella di Salvini e solo per un 5% quella dei grillini. Certezza maturata anche dagli stessi elettori dei due partiti.
Il futuro di Conte sarebbe comunque nelle mani di Salvini anche per il 37 % degli elettori Cinque Stelle e solo un 9% di questi pensano che il proprio movimento possa avere le redini del futuro del governo giamaicano. Anche per i rilevamenti di Emg gli argomenti più sensibili come Tav e rapporti diplomatici con la Francia, cioè le maggiori polemiche nazionali del momento, gli italiani hanno le idee ben chiare. Solo per il 17% degli italiani avrebbe ragione la Francia contro un 40% che da torto ai cugini d’oltralpe dicendo si alla posizione del governo ma c’è anche un altro 40% che si dichiara non abbastanza informato. Su Tav il 43% chiede all’esecutivo Conte di tirare dritto al di là delle valutazioni negative della Commissione voluta dal Ministro contro un 37% che dovrebbe seguire il parere scaturito dall’analisi costi/benefici. Sondaggio che a margine delle polemiche post Sanremo ha anche una divagazione musico/governativa.
All’interrogativo: secondo lei è giusto o sbagliato che la politica su occupi del regolamento del Festival di Sanremo? Un netto e granitico 88% sentenzia che sarebbe un errore contro un misero 7% che vorrebbe un esecutivo ficcanaso nella kermesse liguronazionale così come viene non promossa, per la decisione finale sul vincitore, la giuria qualificata che dovrebbe decidere il podio del Festival solo per il 14% contro un 42 che vorrebbe solo il televoto ed un 40 un mix tra questo e la giuria stessa. Al di là dei consensi, per gli italiani è chiaro un aspetto: le polemiche politiche, anche sulla musica, non devono permettere invasioni di campo.
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