Per 7 milioni di italiani la tassa sulla tv è un rebus

Il 15% ignora che sarà in bolletta. E il 40% teme che verrà addebbita due volte

Per 7 milioni di italiani la tassa sulla tv è un rebus

La vicenda relativa alle nuove modalità di pagamento del canone Rai attraverso un addebito sulla bolletta elettrica, anziché coi tradizionali versamenti con i bollettini postali è stata, come si sa, tortuosa e tormentata. Nata da un annuncio iniziale del presidente Renzi, che ha presentato questa opzione come uno strumento per combattere e forse eliminare l'endemica evasione di questa tassa, ha visto poi emergere obiezioni di diverso tipo sia sul piano giuridico, sia da parte delle stesse società di fornitura dell'energia. Da ultimo, proprio nei giorni scorsi, è apparsa la notizia del rinvio della pubblicazione del decreto relativo sulla Gazzetta Ufficiale, a causa di alcuni errori formali. Ma, specialmente si manifestano ancora dubbi per chi vuole chiedere l'esenzione, legata principalmente al non possesso dell'apparecchio televisivo. Scaduto il temine del 16 maggio per chiedere il non pagamento del canone per il primo semestre, si ha tempo sino al 30 giugno per domandare, se se ne ha il diritto, l'esenzione per il secondo. È comunque in vista la prima scadenza per il prelievo, fissata per la bolletta di luglio. Anche grazie al gran parlare che se ne è fatto e alle discussioni che sono emerse gli italiani appaiono abbastanza informati sulle nuove modalità di pagamento. È ciò che emerge dal sondaggio effettuato nei giorni scorsi dall'Istituto Eumetra Monterosa, intervistando per telefono un campione rappresentativo dei cittadini con oltre 17 anni. Quasi l'85% degli interpellati (84,7%) mostra infatti di essere a piena conoscenza del fatto che il canone si pagherà d'ora in poi con la bolletta dell'elettricità. La consapevolezza risulta relativamente maggiore tra quanti hanno più di 45 anni. E, specialmente, appare un po' più accentuata tra ceti deboli quali casalinghe e pensionati (ove raggiunge quasi il 90%), evidentemente inclini ad una maggiore attenzione su tutte le spese che man mano si accumulano sul loro bilancio. Ancora, la conoscenza del provvedimento si incrementa, come sempre accade in questi casi, al crescere del titolo di studio (90% tra i laureati). Ma c'è un 15% di intervistati che dichiara, ancora oggi, di essere all'oscuro del provvedimento. Una parte (10%) confessa di averne «sentito parlare», ma di «non sapere bene come si pagherà». E una quota non piccola (5%) ammette semplicemente di «non saperne nulla». Sebbene sia nettamente minoritaria, si tratta nell'insieme di una fetta importante della popolazione adulta, pari a ben sette milioni e mezzo di individui i quali, a tutt'oggi, non conoscono tutta la questione. Una marea di persone che sarà (forse spiacevolmente) sorpresa dall'incremento cospicuo della bolletta.

Ed è particolarmente significativo che quest'area di «non conoscenza» risulti ancora più estesa tra i più giovani di età. Ad esempio, quasi un terzo (30%) di quanti sono compresi tra i 18 e i 24 anni si dichiara completamente (o quasi) all'ignoto del nuovo modo di pagare il canone. Insomma, le nuove generazioni appaiono, per svariati motivi, più inconsapevoli di questa problematica. E per questo forse destinate a risultarne più contrariate. Resta il fatto, comunque, che, considerando la popolazione nel suo insieme, la cognizione risulta, come si è visto, piuttosto diffusa. Ma il conoscere la questione non comporta l'assenza di incertezze e, in certi casi, di inquietudini in relazione a tutta la vicenda. Tutt'altro: più di quattro cittadini su dieci (41%) ritengono infatti probabili duplicazioni di pagamento o altri problemi connessi alla tassa e manifestano al riguardo qualche preoccupazione. Un fenomeno che, non a caso, è presente in misura più accentuata proprio tra coloro che sono meno informati: tra costoro la quota di chi è convinto che vi saranno problemi in relazione al pagamento del canone sale infatti notevolmente, sino a superare i due terzi (67%). La convinzione che potrebbero esserci numerose duplicazioni e altre problematiche connesse all'imposizione del canone è dunque più estesa tra i più giovani (che avevano mostrato una minore conoscenza di tutta la questione) e tra chi esercita professioni meno remunerate, come gli operai. Tutta la questione ha anche, naturalmente, un risvolto di carattere politico. Come si ricorderà, essa ha suscitato negli ultimi mesi non poche critiche e polemiche nei confronti dello stesso governo e del suo presidente. Non è un caso, dunque che tra quanti manifestano l'intenzione di voto per i partiti di opposizione, si trovi più diffusa la convinzione che sorgeranno problemi e conflitti in relazione alle nuove modalità di pagamento del canone Rai. Ne è persuasa la metà esatta dei votanti per Forza Italia. E, nella stessa misura, questa opinione è presente tra chi dichiara di optare per il Movimento Cinque Stelle.

Insomma, il tema del pagamento del canone Rai suscita ancora incertezze e, in molti casi, perplessità. E evoca un altro problema più generale: quello dell'opportunità di mantenere questa tassa che, secondo diversi analisti e commentatori, distorce in modo ingiusto il mercato delle emittenze radiotelevisive.

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