Non riesce a controllare i propri impulsi sessuali. Arrestata a Benevento un'insegnante di una scuola media per abusi, compiuti con ogni mezzo, su un alunno di 12 anni. Una storia che ha sconvolto un piccolo paesino sannita, Arpaia, che inizia con una segnalazione dei genitori del ragazzino al preside.
Andrea, nome di fantasia, classe seconda media, a fine marzo racconta che la donna, 38 anni, approfittando della sua posizione e superiorità fisica, l'ha letteralmente soggiogato. Approcci in classe, via chat, invio di foto e video a dir poco compromettenti, per telefono e via internet, richieste di ogni genere. «La donna è incapace di regolare i suoi impulsi», scrive il procuratore Aldo Policastro nella richiesta al gip della custodia cautelare, agli arresti domiciliari, per la professoressa. Un'indagine delicata per i carabinieri della stazione locale che iniziano a monitorare lo scambio continuo di messaggi fra la donna e l'alunno. La prof sarebbe stata filmata anche durante le lezioni e, soprattutto, alla fine di queste quando il ragazzino, soggiogato anche psicologicamente, viene abusato sistematicamente. Gli elementi raccolti dai militari lasciano poco spazio a dubbi e l'insegnante viene immediatamente sospesa dal servizio. Non basta. Nelle settimane successive al provvedimento e per tutta l'estate gli approcci continuano senza sosta. «Approfittando della contiguità fisica in classe nonché dello stato di soggezione del proprio alunno - scrive il procuratore Policastro - con un'opera di persuasione sottile e subdola, instaurando con il minore prima un rapporto di predilezione in classe, poi un intenso rapporto telematico mediante comunicazioni via Whatsapp (messaggi di testo, video e audio) inviandogli e chiedendogli di inviare a sua volta fotografie di chiaro contenuto sessuale, induceva il minore a compiere e a subire atti sessuali sia in classe che virtualmente, a tutte le ore del giorno fino a tarda notte». Al gip della Procura di Benevento basta per emettere nei confronti della 38enne la misura cautelare con il divieto assoluto di ogni forma di comunicazione con i minori con qualsiasi mezzo, telefono, internet, social. «La misura più idonea a neutralizzare il rischio di reiterazione del reato».
La donna, del resto, nonostante la sospensione dall'attività didattica, continua nei mesi successivi a tormentare il 12enne e a cercare di avere rapporti sessuali con lui. Dal canto suo l'Ufficio Scolastico Regionale, con il Provveditorato agli Studi, ha già aperto nei confronti della docente un procedimento disciplinare che, se le prove raccolte nei suoi confronti verranno convalidate in aula, potrà portare al suo licenziamento. In attesa dell'udienza preliminare, la prof è accusata di violenza sessuale aggravata. Sulle prime la donna avrebbe negato tutto, per poi ammettere che sì, per quel ragazzino avrebbe perso la testa. Per la Procura non basta e le indagini proseguono.
Gli inquirenti vogliono stabilire con certezza se la donna possa aver abusato, anche in passato, di altri studenti. È stato convocato anche il resto del corpo insegnante e il dirigente scolastico avrebbe ascoltato gli altri genitori.
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