"Abusivi i nostri grattacieli? Allora lo sono anche il 90% degli edifici lombardi"

Il presidente di Bluestone: "Il progetto Hidden Garden ebbe il via libera anche dalla Regione"

"Abusivi i nostri grattacieli? Allora lo sono anche il 90% degli edifici lombardi"
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Andrea Bezziccheri, imprenditore e presidente di Bluestone, è indagato per il progetto Hidden Garden di piazza Aspromonte, insieme ai titolari dell'impresa di costruzioni e ai funzionari dello Sportello unico edilizia del Comune di Milano e per le Park Towers di via Crescenzago insieme al titolare dell'impresa e ai funzionari comunali. «Mi sento stanco - è la prima cosa che si sente di dire - La mia reputazione è sotto i tacchi, ma sono tranquillo: non mi pare proprio che i costruttori o i funzionari del Comune di Milano, abbiano fatto qualcosa di sbagliato. Vogliamo prendercela con il Pgt di Milano?».

Bezziccheri, il Pgt ha affrontato un lunghissimo iter approvativo, fatto di osservazioni, contro deduzioni, passaggi in commissione e in Consiglio comunale.

«Non solo, il Pgt del Comune è stato approvato con una Vas dalla Regione Lombardia, è proprio questo il punto: hanno sbagliato tutti? I consiglieri comunali che lo hanno approvato? La Regione che lo ha licenziato?».

Cosa prevede il Pgt che viene contestato?

«Il Pgt di Milano esclude in assoluto la pianificazione attuativa per aree sotto i 20mila metri quadri, la nostra area è di 7.500 metri quadri quindi non esiste nemmeno una procedura per la pianificazione attuativa. Se io mi fossi impuntato e avessi chiesto di voler fare un piano attuativo a tutti i costi avrebbero dovuto cambiare il Pgt per me, è un paradosso. E la Procura ci accusa di aver commesso dei reati per aver rispettato il Pgt».

Anche il ricorso alla Scia è contestato.

«Ma qui si parla di una Scia ex articolo 23 del Dpr 2001 che è alternativa al permesso di costruzione, condizionata e convenzionata. Prevede la stessa istruttoria di un permesso a costruire: ha richiesto 8 mesi, con due conferenze di servizi, analisi dell'impatto dell'intervento, che ha avuto esito positivo, abbiamo pagato gli oneri e comunicato l'avvio ai lavori. Non ha nulla a che vedere con la Scia a 30 giorni che si applica per le ristrutturazioni degli appartamenti. La Procura contesta il ricorso a questa Scia, che è stata applicata migliaia di volte. Ma in questo modo la certezza del diritto dov'è? Così non ha più senso nulla».

Le è capitato di fare interventi simili in altre città d'Italia?

«No, però abbiamo fatto una riflessione. Per capire come funziona nel resto d'Italia abbiamo incaricato uno studio di avvocati per fare una ricerca nei 50 principali comuni lombardi, per capire come si comportano rispetto alla legge urbanistica del '42».

Che cosa avete scoperto?

«Che 49 Comuni non prendono a riferimento i limiti di quella legge, ovvero i 25 metri di altezza o il rapporto di 3 metri cubi per metro quadro, per prevedere un piano attuativo. Prevedono i piani attuativi, ma non legati a quei parametri. L'unica amministrazione che non deroga è Brescia che si adegua solo per un ambito del suo territorio. In ogni caso, si dimostra che non è un problema di Milano o della Lombardia, ma di tutta Italia».

Però solo a Milano ci sono delle indagini...

«Solo a Milano c'è una Procura che interpreta le norme in questo modo».

Le associazioni di categoria osservano come le contestazioni, in queste indagini, siano su come sono state interpretate le norme.

«Il problema di noi operatori è di avere regole certe e chiare da seguire, sono vent'anni che il Comune applica queste regole. Oggi le indagini sono una decina, ma tra sei mesi saranno centinaia, forse migliaia.

Attenzione: 25 metri sono un palazzo di 6 piani, contrariamente a quanto si immagina. Questo vorrebbe dire che tutti gli edifici costruiti negli ultimi vent'anni, che hanno più di 6 piani, e le case nuove sono tutte più alte di 6 piani, sarebbero secondo questa lettura delle norme, abusive».

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