Corte dei conti Ue: "Non trasparenti i fondi alle Ong"

Proposta Fdi sui migranti: rispetto delle donne e parità

Corte dei conti Ue: "Non trasparenti i fondi alle Ong"
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I finanziamenti alle Ong sono opachi, «troppo opachi». Non è una novità ma ora la Corte dei Conti europea lo scrive nero su bianco: in quel settore, c'è un difetto di trasparenza. Nel mirino dell'organo di Bruxelles sono finiti ben 7,4 miliardi di euro versati nelle casse delle Ong in un triennio, dal 2021 al 2024. La lituana Laima Andrikiene, relatrice del documento che segnala il problema, lo specifica: «Non stiamo parlando di spiccioli». Il deficit di trasparenza riguarda le Organizzazioni non governative che operano in Ue, con un accento su quelle che si occupano di tematiche ambientali. Per il rapporto, a mancare sono soprattutto le «informazioni chiare» sull'attività di lobbying e i controlli sull'autonomia delle Ong. Serve un quadro chiaro, si legge nel rapporto. Anche per via dei «rischi reputazionali» che il sistema attuale comporta. «La trasparenza - conclude la lituana Andrikiene - è essenziale per garantire una partecipazione credibile delle Ong ai processi dell'Ue».

Arriva dall'Italia, invece, una novità in materia di politiche migratorie. Con una proposta di legge a firma dei deputati Sara Kelany e Francesco Filini, Fratelli d'Italia vuole modificare il vademecum destinato a chi fa domanda d'asilo. L'obiettivo è riequilibrare i diritti e i doveri presenti nel testo. Verranno introdotti, come obblighi, il rispetto per le donne e la parità di genere. E verrà segnalata la perseguibilità delle condotte illecite. L'opuscolo attuale, che si concentra per lo più sui diritti, risale ai tempi di Giuliano Amato ministro dell'Interno, ai tempi del Prodi II. La proposta di FdI, che verrà presentata questa mattina in conferenza stampa alla Camera dei deputati, vuole correggere questa «distorsione» normativa. Come sottolineato da Kelany al Giornale, FdI intende «cambiare passo rispetto alle politiche migratorie e al tipo di accoglienza promossi dalla sinistra. Loro hanno sgovernato l'immigrazione, creando falle enormi e indirizzando il Paese su strade sbagliate».

Nella nuova versione dell'opuscolo, trovano posto l'obbligo di rispettare l'ordinamento giuridico italiano e la previsione della revoca dell'asilo in caso di violazioni. Un punto che Kelany evidenzia con particolare attenzione, poi, è quello del «rispetto per le donne» e «della parità di genere»: uno dei punti fermi di questo provvedimento. Filini al Giornale elenca una serie di casi di cronaca a mo' di esempio. Le prove, insomma, dell'urgenza del provvedimento: «Scene come quelle che abbiamo visto a Capodanno in Piazza Duomo a Milano, al Corvetto o al Quarticciolo a Roma, con atti di violenza, vandalismo e vilipendio delle istituzioni anche da parte di richiedenti asilo evidenzia una difficoltà da parte di chi arriva in Italia attraverso i canali di immigrazione illegale a comprendere ed accettare le regole della nostra società».

Per questo, nel vademecum, i meloniani rimarcano la «perseguibilità» dei «fatti illeciti» e l'obbligo del «rispetto per le donne». La parola d'ordine è «rispetto», che per i Conservatori guidati dalla presidente del Consiglio dev'essere «reciproco» e non a senso unico.

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