Oggigiorno i luoghi chiusi sono sempre un rischio e l'aula di Montecitorio non è da meno. Per questo, in tempi di Covid, anche il voto del presidente della Repubblica si svolgerà con modalità particolari nel rispetto delle misure anti contagio.
I tradizionali quattro catafalchi saranno sostituiti da cabine areate con tendine sostituibili, le stesse utilizzate solitamente per le votazioni segrete per schede, ma dotate di accorgimenti anti Covid come una luce ultravioletta. Innanzitutto, sarà necessario disinfettarsi le mani prima e dopo il voto e sono previsti sistemi di ventilazione e di disinfezione all'interno.
Dal 24 gennaio il via ad un appello nominale scaglionato, i parlamentari entreranno a gruppi di 50 da uno dei due ingressi all'emiciclo, usando l'altro per uscirne. Una sola votazione al giorno, massimo 200 grandi elettori presenti contemporaneamente in aula, a cui vanno aggiunte le circa 100 postazioni nelle tribune. I 50 votanti ammessi avranno complessivamente 11 minuti per esprimersi, poi usciranno ed entreranno gli altri 50. Tra le fasi di voto e lo spoglio sono state previste 4 ore e mezza.
Il giorno del giuramento i 1009 grandi elettori potranno essere tutti presenti in aula, ma la mattina stessa saranno obbligati ad effettuare un tampone antigenico prima di poter accedere a Montecitorio. Deputati e senatori potranno sedere all'interno dell'emiciclo, mentre i 58 delegati regionali potranno assistere dalle postazioni delle tribune. In aula parlerà solo il capo dello Stato. La durata è prevista tra i 40-50 minuti al massimo.
Nel corso della riunione dei capigruppo a Montecitorio, Fratelli d'Italia ha chiesto di autorizzare, in via legislativa, lo spostamento a Roma dei grandi elettori positivi o sottoposti a quarantena preventiva per partecipare all'elezione. Pd e Iv hanno espresso la loro contrarietà a questa ipotesi. «È essenziale che il massimo garante della nostra Costituzione sia eletto da una base elettorale consona, che si avvicini il più possibile al plenum dei 1009 grandi elettori spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida -.
Molti autorevoli costituzionalisti hanno più volte richiamato al rischio che un capo dello Stato eletto da una base elettorale falcidiata dall'alto numero di assenze dovute alla pandemia, possa inficiare il momento del voto e l'autorevolezza del presidente eletto».I dati dei contagi e delle quarantene relative a deputati, senatori e delegati regionali sono allarmanti e potrebbero aggravarsi ancora nei prossimi giorni, sia prima delle votazioni sia durante le operazioni di voto.
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