Aerei egiziani, pompieri da mezza Europa. Aiuti e fondi: scuse del premier ai greci

Mitsotakis annuncia un piano di sostegni da mezzo miliardo di euro. Ma le fiamme su Evia e a Lamia ancora non si placano

Aerei egiziani, pompieri da mezza Europa. Aiuti e fondi: scuse del premier ai greci

Mezzo miliardo di euro stanziati per i risarcimenti, esenzione triennale dell'Imu e scuse pubbliche del premier al Paese. Questa la risposta del governo greco (nel giorno in cui i contagi da Covid fanno il record di 4mila casi) ai 580 incendi che da dieci giorni stanno flagellando l'Attica e l'isola di Evia, quest'ultima in condizioni disastrose. Kyriakos Mitsotakis, in un discorso alla nazione, ha ammesso le difficoltà per questa emergenza straordinaria e al contempo ha rassicurato i residenti che saranno risarciti in tempi brevi. «Il compito di oggi è del governo, la responsabilità di domani è di tutti», ha detto.

Assistenza abitativa fino a 150mila euro per le case distrutte o danneggiate e aziende risarcite con il 70% delle perdite, mentre ogni acro bruciato sarà considerato riforestabile immediatamente. Il ministro delle Finanze Christos Staikouras e quello dell'Ambiente Costas Skrekas hanno diffuso i numeri: chi ha avuto l'abitazione completamente distrutta riceverà un anticipo immediato di almeno 20mila euro, 12mila per chi ha subito danni, e a scalare 5mila euro e 3mila come indennizzo. Previsto un sussidio fino a 500 euro per chi è costretto a stare in affitto fino alla riparazione della propria casa. Bonus entro un mese da 2mila a 8mila euro anche per le imprese distrutte e per gli agricoltori le cui coltivazioni sono bruciate. La piattaforma online per richiedere il beneficio aprirà nei prossimi giorni e il pagamento delle prime tranche inizierà dal 18 agosto.

Su Evia intanto la situazione resta fuori controllo con evacuazione anche dei villaggi di Gortynia, Asminio e Galatsonas. Ieri mattina alcuni focolai si sono risvegliati, nonostante le catene umane fatte dai residenti più giovani con i vigili del fuoco e l'intervento dall'alto di elicotteri Chinooks egiziani. Sono giunti sul posto anche vigili del fuoco rumeni e moldavi, che si sommano a 200 vigili giunti dalla Germania via terra, mentre nelle prossime ore il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato l'invio di un secondo Ilyushin Il-76 in grado di trasportare più di 40 tonnellate di acqua. Ammontano a circa 2.500 gli sfollati di Evia, la maggior parte composta da anziani e bambini con le rispettive madri, che sono sbarcati a Glyfa e Kammena Vourla e ospitati temporaneamente in bad and beakfast e in alberghi dell'intera regione. Notevole il disagio legato ai servizi: la rete elettrica è fuori uso in quasi tutti i villaggi, molti dei quali sono anche senz'acqua perché le stazioni di pompaggio non funzionano.

Nonostante gli sforzi messi in campo le fiamme non retrocedono, anche per deficienze strutturali, come i pali che portano i tralicci dell'alta tensione che sono in legno anziché in acciaio e quindi facilmente infiammabili. Di qui la rabbia dei cittadini, che però alcuni troll di Twitter stanno cavalcando in maniera esponenziale. Complessivamente in questo agosto sono andati in fumo nel paese 930mila acri, il 336% in più rispetto alla media fatta registrare tra il 2002 e il 2020.

Da tutta la Grecia stanno arrivando a Evia donazioni di alimenti e indumenti per gli sfollati da parte di cittadini, associazioni e imprese private. Il fumo denso ha raggiunto anche il golfo di Maliakos e la città di Lamia che dista 100 chilometri dai roghi, dove è scesa una nebbia mai vista a queste latitudini.

Intanto sono stati condotti in carcere i primi due imputati che sono indagati per incendio doloso. Per la terza arrestata il giudice ha deciso la pena massima: cinque anni di reclusione, senza possibilità di sospensione.

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