Affondo Fdi su "Report". "Sicurezza in pericolo"

Il capogruppo Bignami: "Chiediamo alla Rai di avviare un'indagine interna". I meloniani in Vigilanza: risvolti inquietanti

Affondo Fdi su "Report". "Sicurezza in pericolo"
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Caso «Report-Equalize»: il centrodestra chiede alla Rai di fare chiarezza, dopo l'articolo del Giornale in cui si dà conto delle rivelazioni, da parte dell'indagato Nunzio Calamucci, sui presunti intrecci tra la trasmissione del servizio pubblico e la società di intelligence finita al centro di un'inchiesta della Procura di Milano. «L'inchiesta Equalize si sta rivelando sempre più preoccupante e chiediamo alla Rai e ai servizi competenti di fare luce sulle dichiarazioni rilasciate da Calamucci, braccio destro dell'ex ispettore Carmine Gallo, oggi in carcere. Calamucci ha dichiarato al pm De Tommasi e al sostituto procuratore Antimafia Antonello Ardituro l'esistenza di legami tra gli indagati e la trasmissione Report. A suo dire, la struttura dedita ai dossieraggi avrebbe passato carte e dossier al programma Report di Sigfrido Ranucci», denuncia Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. «Auspicando che tutto ciò non trovi corrispondenza nella realtà, qualora le dichiarazioni di Calamucci si rivelassero vere, saremmo davanti a una circostanza che mette in pericolo la sicurezza della nazione. Questo, infatti, significherebbe che un programma della Tv di Stato avrebbe legami con chi ha costruito negli anni una struttura dedita allo spionaggio per conto terzi. Chiediamo al Cda della Rai di avviare un'indagine interna per valutare la sussistenza di questi presunti rapporti annunciati da Calamucci e alla Procura di non sottovalutare questi aspetti», insiste Bignami.

A chiedere un approfondimento da parte di Viale Mazzini anche il presidente dei senatori di FdI, Lucio Malan. «È gravissimo quando sta emergendo dall'inchiesta di Milano su Equalize: uno scenario inquietante che, sulla base delle dichiarazioni di Calamucci, coinvolgerebbe un soggetto che fa parte della Rai. A quanto pare, esisterebbe una sorta di scambio e passaggio di informazioni tra gli 'spioni' di Equalize e la trasmissione Report, che avrebbe avuto accesso ai dossieraggi e come contropartita avrebbe fornito spunti all'agenzia per preparare documenti. Un rapporto di torbido mutuo soccorso che configura una commistione e corresponsabilità tra una delle trasmissioni di punta del Servizio pubblico e un soggetto privato, sfruttando le sue azioni di dossieraggio illegale», dice Malan. Che conclude con la richiesta di trasparenza: «Va fatta, quindi, immediata chiarezza perché è inaccettabile che la Rai si trovi ad essere, attraverso Report, parte di un sistema fuori dalla legge e contrario all'etica giornalistica».

Parlano di «risvolti inquietanti che stanno emergendo dall'inchiesta Equalize e che coinvolgerebbero la Rai», gli esponenti meloniani in commissione Vigilanza Rai Augusta Montaruli e Francesco Filini. «Chiediamo, quindi, alla Procura di approfondire questo aspetto non marginale e agli organi competenti del Parlamento di acquisire gli atti facendo il dovuto approfondimento. A sua volta il Cda della Rai avvii un'indagine interna: non si può accettare e tollerare anche solo il sospetto che Report non sia un programma di inchiesta, ma in realtà parte di quel sistema di dossieraggi illeciti a danno degli italiani», sottolineano i due parlamentari, annunciando un'interrogazione sul tema in Vigilanza Rai. Anche il deputato di FdI Gianluca Caramanna, componente della Vigilanza Rai, chiede alla Procura un «dovuto approfondimento» e al Cda del servizio pubblico di procedere con un'indagine interna.

Mentre l'opposizione tace, interviene Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato.

Che annuncia di «aver presentato un'interrogazione al Presidente della Rai e/o all'Amministratore Delegato» e aggiunge: «Vorremmo sapere se i vertici Rai siano a conoscenza di quanto riportato in premessa e come valutino la inquietante vicenda che rende palese un pericoloso intreccio tra l'attività di dossieraggio e un programma condotto su una rete televisiva pubblica con metodi oscuri e illegali». Il caso è arrivato in Parlamento. Anche la politica chiede trasparenza alla Rai.

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