Aggredì la compagna, Giggs alla sbarra

L'ex stella del Manchester United rischia una condanna a 5 anni

Aggredì la compagna, Giggs alla sbarra

Quando giocava a calcio era abituato a fughe in velocità sulle fasce laterale. Ma questa volta Ryan Giggs, ex gloria del Manchester United e della nazionale gallese e adesso allenatore, è costretto alla difesa. È iniziato infatti il processo che lo vede imputato per aver aggredito e controllato coercitivamente la sua ex fidanzata. Giggs, 48 anni, fino allo scorso giugno commissario tecnico del Galles, si è dichiarato non colpevole ma i racconti dell'ex compagna Kate Greville lo mettono all'angolo. L'ex stella è accusato di averla aggredita provocandole lesioni personali il primo novembre 2020, quando la polizia è stata chiamata a casa sua nei pressi di Manchester. Giggs, che secondo l'accusa avrebbe anche aggredito la sorella minore della ragazza, Emma, era stato arrestato e poi rilasciato.

Il quadro dipinto in aula racconta una storia di violenza durata a lungo in cui l'aggressione sarebbe soltanto l'ultimo atto di una lunga escalation iniziata poco dopo l'avvio della relazione nel 2017. «Un incubo», per la ragazza stando ai racconti del suo legale con un ciclo infinito di abusi emotivi e fisici. Dalle botte con anche calci nella schiena e una testata alla donna dopo aver scoperto l'ennesimo tradimento del compagno, minacciando di andare via di casa. Giggs avrebbe anche gettato l'ex fidanzata fuori dalla sua stanza d'albergo completamente nuda, in preda a un raptus. «Questa è una storia di controllo e coercizione di una donna che pensava di essere amata e rispettata. Purtroppo la realtà era molto diversa», le parole del legale. In aula citati anche alcuni messaggi minatori inviati da Giggs, dopo che la ragazza aveva manifestato la volontà di lasciarlo. «Solo una str... malvagia e orribile lo fa. Semplicemente non posso credere che tu l'abbia fatto. Sono così arrabbiato in questo momento e mi sto spaventando perché potrei fare qualsiasi cosa».

L'ex giocatore dello United, dimessosi da ct proprio a seguito delle accuse, rischia una condanna fino a cinque anni di carcere.

Ma anche in aula ha respinto ogni addebito: «Non ha mai usato violenza contro la signora Greville nel corso della loro relazione. Tali accuse sono basate su distorsioni, esagerazioni e bugie. Non ha aggredito nessuno», ha detto il suo avvocato. La sentenza è attesa entro 10 giorni.

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