Le vacanze più sicure? In Italia. Angela Merkel, preoccupata per la recrudescenza dell'epidemia in Germania, pensa a nuove restrizioni per il popolo tedesco, che invita anche ad evitare i viaggi all'estero con un'unica eccezione: il Belpaese considerato non a rischio. «In Italia si agisce con grandissima cautela», specifica la cancelliera. Un ottimo biglietto da visita che potrebbe anche rialzare le sorti del comparto turistico con l'arrivo di turisti dall'estero, rassicurati dal viatico della Merkel.
E in effetti in Italia le misure di prevenzione sono ancora molto rigide e danno i loro frutti. Ieri la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha confermato la volontà del governo di prorogare lo stato di emergenza fino alla fine dell'anno. «Non vorrei però che si facesse confusione: una cosa è l'emergenza, un'altra è il lockdown - ha aggiunto - sono due cose che non hanno a che fare l'una con l'altra. Con lo stato di emergenza si mantiene la possibilità di fare molto in fretta se necessario». Un lockdown totale come quello della primavera scorsa era già stato escluso anche dal premier, Giuseppe Conte. Prosegue invece il monitoraggio sulla diffusione del coronavirus. In partenza uno screening di massa nelle scuole con i tamponi rapidi.
Ieri è arrivato dal Comitato tecnico scientifico il via libera alla possibilità di effettuare tamponi rapidi con finalità di indagine. Nella circolare del ministero della Salute firmata dal responsabile del dipartimento prevenzione Gianni Rezza e approvata dal Cts, si apre all'utilizzo dei test antigenici rapidi anche in «contesti diversi rispetto a quello di porti e aeroporti». In particolare nelle scuole si ritiene che «l'utilizzo di tali test antigenici rapidi sia in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da Sars CoV2».
Il tampone rapido va a caccia delle proteine virali (antigeni) nei campioni raccolti nei pazienti con la stessa modalità dei test molecolari, ovvero il tampone naso-faringeo. La differenza fondamentale sono i tempi di risposta che nel caso del test con gli antigeni sono decisamente più brevi: un quarto d'ora circa. E visto che è altamente probabile che «la frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica nel periodo autunnale e invernale sia particolarmente elevata» e dunque si debba spesso ricorrere «alla pratica del tampone» sia per escludere in fretta si tratti di Covid19 sia al contrario per isolare immediatamente i positivi e i loro contatti si può ricorrere al testi antigenico rapido anche per evitare «sovraccarico dei laboratori di riferimento». Anche se questi test sono meno attendibili del tampone molecolare
Nel Lazio nelle scuole sono già partiti da lunedì scorso i test antigenici e come spiega il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, «al liceo Manara gli esiti sono tutti negativi». Dal prossimo lunedì lo screening prosegue con i test salivari che Vaia definisce «meno invasivi e più idonei in generale a scuola e per i più giovani».
E dal commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, è arrivato anche il via libera alla «Richiesta pubblica di offerta» per la fornitura di 5 milioni di test rapidi destinati «alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici di Sars-Cov-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare». Le offerte dovranno essere presentate entro le 18.30 di giovedì 8 ottobre 2020.
Le imprese dovranno dare anche la disponibilità a fornire in comodato d'uso gratuito un sufficiente numero di macchinari, presso i siti di distribuzione per la somministrazione dei test consegnati, e a distribuire i test stessi sul territorio nazionale. Il bando è aperto agli altri paesi e la speranza è che si proceda in trasparenza senza pasticci come è accaduto per i bandi precedenti: dalle mascherine ai banchi monoposto.
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