Presto l'unica macchia gialla sulla cartina dell'Italia non sarà quella del Friuli Venezia Giulia. Anche altre grandi regioni si stanno avvicinando al passaggio nella fascia che indica la prima zona di rischio, dove è prevista una piccola stretta rispetto all'oasi felice a cui ci siamo abituati in questi mesi di relativa tranquillità. Restrizioni poco invasive, ma comunque un segnale concreto del peggioramento lento ma progressivo della situazione dei contagi, che ieri hanno toccato quota 12.764. I morti sono stati 89 e l'indice di positività è all'1,8%. 1
Per l'Alto Adige la retrocessione è già realtà, da lunedì torna in giallo, lo stesso giorno in cui entrerà in vigore in tutta Italia il super green pass, che di fatto escluderà dalla vita sociale chi non è vaccinato o guarito, non essendo più validi i tamponi per entrare nei ristoranti, nei cinema, nei teatri, nelle palestre, negli stadi. È stato l'assessore alla Sanità Thomas Widmann ad annunciare che i parametri non lasciano scampo alla provincia autonoma di Bolzano (anche i numeri dei posti occupati nelle terapie intensive hanno ormai superato il livello di guardia), ricordando però che Bolzano aveva già anticipato le misure da zona gialla, tra queste l'obbligo di mascherina all'aperto e di Ffp2 sui mezzi pubblici. Per gli altoatesini, dunque, non sarà un grande sconvolgimento, ma sicuramente un danno in vista dell'avvio della stagione invernale. A temere un Natale con meno libertà sono anche Veneto, Lombardia e Lazio. Superato ormai in quasi tutto il Paese il livello di guardia dell'indice di contagio dei 50mila casi settimanali ogni 100mila abitanti, a fare la differenza sono i dati dei ricoveri e qui la situazione è eterogenea. Il Veneto, per esempio, dove ieri per il quarto giorno consecutivo si sono superati i 2mila nuovi casi giornalieri, è vicino al limite delle terapie intensive, anche se ha ancora margine per i ricoveri ordinari. Il governatore Luca Zaia non si fa troppe illusioni: «Siamo in fascia bianca, ma non è escluso che si arrivi in gialla. Questa settimana decisamente no, la prossima ni. Un parametro è già a posto, gli altri due sulle ospedalizzazioni quando li supereremo si passerà in giallo. Siamo ad alto rischio».
Con un indice di contagio ben al di sopra del livello di guardia e una percentuale delle ospedalizzazioni in area non critica che si avvicina al limite del 15% (mentre le intensive sono occupate al 6,47% su un tetto fissato al 10%), anche la Lombardia comincia a temere di passare le festività in fascia gialla, con il ritorno delle mascherine all'aperto e i posti contingentanti a tavola. Qualche pensiero pure nel Lazio, dove l'occupazione dell'area non critica è all'11,45% e delle terapie intensive al 10,29%.
Il governatore Nicola Zingaretti non si dà ancora per vinto. «A Natale manca ancora un mese circa, credo che con comportamenti corretti e la vaccinazione la zona gialla si possa evitare». Cominciano ad intravedere il giallo anche Calabria, Marche e Valle d'Aosta.
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