Altri raid contro Hezbollah. La minaccia di Teheran

Israele attacca ancora in Libano. Khamenei: "Sono un cancro, l'unità degli Stati islamici li eliminerà"

Altri raid contro Hezbollah. La minaccia di Teheran
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Ancora una giornata di fuoco e raid sul confine tra Israele e Libano. Più di 180 obiettivi, compresi rampe di lancio di missili a lungo raggio e infrastrutture terroristiche, sono stati colpiti da Tel Aviv nei cento raid compiuti in un'ora. «I nostri obiettivi sono chiari e le nostre azioni parlano da sole», spiega il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Ma pochi minuti dopo l'annuncio dell'Idf sul bombardamento in corso, dal Sud del Paese dei Cedri è partita una raffica di circa 25 razzi verso la parte settentrionale dello Stato ebraico. La polizia ha precisato che il loro impatto ha causato danni e innescato incendi. Hezbollah ha rivendicato l'aggressione spiegando di aver preso di mira due caserme. Ieri sono arrivate anche le parole incendiarie della guida suprema iraniana Ali Khamenei: ha rivolto un appello alla «forza interiore» dei musulmani per poter eliminare il «tumore canceroso maligno» dalla Palestina, riferendosi a Israele, e ha poi aggiunto: «Se i due miliardi di islamici in tutto il mondo si uniranno, saranno più potenti di qualsiasi potenza nel mondo di oggi». Il Consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan ha precisato invece che Ibrahim Aqil «aveva sangue americano sulle mani ed era un terrorista», la sua uccisione è un «bene», ma ha tuttavia ribadito che gli Stati Uniti non vogliono un'escalation in Medio Oriente. Mentre John Kirby ha esortato gli americani a lasciare il Libano.

La tensione è al massimo e il premier Netanyahu ha dovuto posticipare di un giorno la sua partenza per gli Stati Uniti, dove dovrebbe parlare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il premier libanese Nijab Mikati invece ha annullato il suo viaggio. L'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani, Volker Türk, ha fatto notare al Consiglio di sicurezza che l'attacco ai dispositivi di comunicazione di Hezbollah viola il diritto internazionale: «Commettere atti di violenza volti a diffondere il terrore tra i civili è un crimine di guerra» ha precisato. I mediatori internazionali, tra cui gli Usa, si stanno adoperando per impedire che la guerra di Gaza si trasformi in un conflitto regionale a tutto campo. Israele ha chiuso lo spazio aereo nel Nord, da Hadera, a causa della situazione della sicurezza dopo il raid su Beirut. Secondo Haaretz,la decisione non coinvolge i voli internazionali e quelli nazionali diretti a Eilat. La mossa sarebbe finalizzata anche a liberare spazio per le attività dell'aeronautica militare. La pista di atterraggio di Megiddo invece è aperta solo per i voli commerciali che decollano verso Sud.

La battaglia a Gaza continua e le vittime aumentano. I militari israeliani hanno eliminato un «cervello» di Hamas. Si tratterebbe di Muhammad Mansour e con lui sarebbero morti altri miliziani. A detta di molti, Mansour aveva profonde conoscenze tecnologiche utili per l'intelligence di Hamas. Israele ha pure bombardato la scuola al-Zeitoun, usata come rifugio per sfollati, nella parte orientale di Gaza City, che per lo Stato ebraico era diventata la base dei miliziani islamisti. Sono 22 le vittime, tra cui 13 bambini, sei donne e un neonato di tre mesi.

Anche l'Iran è al contrattacco e ha svelato due nuove armi durante le processioni militari che segnano l'inizio della Settimana della Difesa Sacra, in commemorazione della guerra Iran-Iraq (1980-1988). Sono il missile balistico a lungo raggio, chiamato Jihad, e un nuovo drone suicida, il Shahed 136-B.

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