Altro che gesto eclatante: Puzzer a Roma finisce per soffrire di solitudine

Il leader dei portuali triestini aveva annunciato un'azione per ottenere risposte dal governo sull'abolizione del green pass per i lavoratori, ma nella Capitale non c'è nessuno

Altro che gesto eclatante: Puzzer a Roma finisce per soffrire di solitudine

Viste le veementi proteste dei portuali a Trieste, il leader del movimento No Green Pass Stefano Puzzer aveva fatto tremare i palazzi romani con la sua promessa di un "gesto eclatante" in programma oggi nella Capitale.

Arrivato di buon mattino in Piazza del Popolo, però, Puzzer, in rappresentanza del gruppo "La gente come noi - Fvg" ha allestito un banchetto, piazzato quattro sedie e attaccato su ognuna alcuni cartelli malstampati con su scritto "Mario Draghi", "Comunità Europea", "Usa" e "Russia". Sul "regale" tavolo centrale (una panchina in marmo della piazza), invece, campeggia la scritta "Papa".

Circondato da una certa aura di malinconia, Puzzer ha poi scritto sui social: "Aspetterò che venga a parlarci qualcuno. Io spero che verranno, visto che nessuno ci ha risposto. Io sono qui. Fino a quando qualcuno non verrà a rispondermi rimarrò qui".

Le risposte che invoca dovrebbero provenire dal Ministro Stefano Patuanelli, a cui l'ex portavoce del sindacato dei portuali CLPT aveva chiesto di abolire il green pass e l'obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori come i sanitari. Questa sorta di sciopero del silenzio, però, potrebbe essere destinato a durare parecchio, visto che dal Ministero delle Politiche Agricole tutto tace. Ma in generale Puzzer invoca feedback "da tutti i grandi della Terra".

Nel frattempo però, attorno all'eclatante sit-in di Puzzer c'è il rischio che compaiano delle tumbleweed, le celebri balle di fieno da film western che fanno capolino negli scenari di surreale silenzio e poderosa solitudine.
Perché l'idea di Puzzer, sostenuto da alcune persone che si alternano per mostrargli solidarietà, già di per sé è tutt'altro che incisiva, ma si scontra pure con l'agenda dei leader politici mondiali nota un po' a tutti tranne che al portuale.

Erano per la stragrande maggioranza proprio a Roma fino a poco prima della sortita di Puzzer, in occasione del G20, e l'hanno lasciata di gran carriera in queste ore per partecipare al Cop26 di Glasgow. Anche volendo, quindi, Draghi dovrebbe farsi una passeggiata di 2500 chilometri per andare a sedere sul trono riservatogli da Puzzer e farsi magari due mani di briscola. Il sit-in comunque è durato fino alle 18, come l'orario d'ufficio.

Non proprio un atto dimostrativo hollywoodiano, insomma, quello di Puzzer, che in poche ore si è trasformato da flagello di Trieste (col prefetto Valerio Valenti costretto ad annunciare che Piazza dell'Unità d'Italia sarà proibita alle manifestazioni fino a fine anno per il

record di contagi in città e per evitare proprio al movimento di Puzzer di occuparla) a caldarrostaio di Roma. In serata la Questura di Roma ha emesso un foglio di via obbligatorio con divieto di soggiorno per un anno a Roma.

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