Ammazzata a coltellate e gettata nel pozzo: fermato il compagno

La vittima ha 20 anni e due figli. Il padre l'ha cercata invano, poi è andato dai carabinieri

Ammazzata a coltellate e gettata nel pozzo: fermato il compagno

S abato sera era uscita col compagno per fare una passeggiata. Poi il nulla. L'hanno ritrovata morta. Uccisa brutalmente. Laura Petrolito, 20 anni, diventata mamma per la seconda volta da 8 mesi, e già mamma di un bimbo di 4 anni avuto da una precedente relazione, è stata accoltellata più volte e gettata in un pozzo artesiano, in contrada Stallaini, nelle colline sopra Caniccattini Bagni, nel Siracusano. Dell'omicidio si sospetta il compagno, Paolo Cugno. La fine della giovane è stata terribile. L'assassino, nel tentativo di renderne improbabile il ritrovamento del cadavere, ha provato a spingerlo giù nel pozzo artesiano, perché arrivasse nel fondo, ma non c'è riuscito. Non gli è rimasto altro che coprire la fenditura del pozzo con il coperchio in ferro di cui è dotata e andare via. Stando a una prima ispezione cadaverica, Laura sarebbe morta sabato intorno alle 22. Il padre, a cui la ragazza aveva lasciato in custodia il figlio piccolo, provava insistentemente a mettersi in contatto con lei. E dal momento che Laura non rispondeva al cellulare, provava a telefonare al compagno della figlia. Nessuno dei due ha risposto alle telefonate. Il rapporto tra i due giovani sembrava incrinato da qualche tempo, così il padre di Laura, non vedendola rientrare né rispondergli, ha immediatamente presagito che potesse esserle accaduto qualcosa. E ha allertato i carabinieri della Compagnia di Noto. Le indagini sono state avviate subito. I militari dell'Arma hanno sentito alcune persone vicine alla coppia e, contemporaneamente, sono partite le ricerche, a cui hanno preso parte diversi volontari. Del compagno Paolo non si sono avute notizie fino a ieri mattina, quando ha contattato il padre. La telefonata proveniva da contrada Tradituso, che ricade nel territorio di Noto. Ed è lì che si sono concentrate le ricerche della ragazza. Il ritrovamento è stato particolarmente tragico. Il cadavere di Laura era incastrato tra le lamiere di un pozzo artesiano, dove è stata gettata dopo essere stata colpita più volte violentemente con un'arma da taglio. Il compagno è stato messo sotto torchio a lungo nella giornata di ieri. È con lei che Laura si è allontanata sabato sera. E da allora suo padre, che adesso è sotto choc per la fine brutale della figlia, non è più riuscito a mettersi in contatto con nessuno dei due. Il compagno è l'unico sospettato dell'omicidio, a sera è stato fermato.

«È una notizia che non vorresti mai sentire, una notizia drammatica che ha scosso tutta la comunità canicattinese. Una donna, una giovane mamma, non può morire in questo modo violento», commenta il sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, che conosce bene la ragazza, visto che, quando rivestiva la carica di assessore ai Servizi sociali, ha seguito la delicata vicenda di Laura dopo che la madre si era allontanata dalla famiglia quando lei era ancora piccola. «Tutta la città ferita si stringe attorno al figlioletto di Laura, l'altra vittima di questa assurda tragedia, e ai familiari prosegue il sindaco -. La città di Canicattini Bagni, laboriosa e tranquilla - conclude il sindaco - a distanza di quattro anni dall'uccisione di Maria Ton da parte del marito, purtroppo, torna a piangere un'altra sua figlia.

Auspichiamo che le forze dell'ordine e gli inquirenti facciano piena luce e soprattutto rendano giustizia per la morte di una giovanissima mamma. Una vera e propria follia che come Comune non ci stancheremo di arginare e curare attraverso azioni di sensibilizzazione».

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