Anche Trump fa il test: "Ma non ho la febbre" Bloccati anche i voli da Gran Bretagna e Irlanda

Il presidente posta un video delle Frecce Tricolori: "Gli Usa amano l'Italia"

Anche Trump fa il test: "Ma non ho la febbre" Bloccati anche i voli da Gran Bretagna e Irlanda

È la persona più potente del mondo a essersi sottoposto al test per il coronavirus. È Donald Trump. presidente degli Stati Uniti che, pur non avendo nessun sintomo che possa fare pensare a un'infezione, a causa del suo ruolo ha ritenuto di dover verificare un eventuale contagio personale. A comunicarlo è stato lo stesso tycoon, abitualmente assai loquace quando si tratta di faccende personali: «Ho fatto il test per il coronavirus», ha fatto sapere nel corso di una conferenza stampa, aggungendo anche che il risultato non è ancora noto. «Comunque ho misurato la temperatura ed è del tutto normale, anche perché altrimenti non sarei qui», ha scherzato.

Trump è un osservato speciale, e con lui tutto il suo entourage. D'ora in poi i medici della Casa Bianca misurerà la febbre a «tutte le persone a stretto contatto» con Trump e con il suo vicepresidente Mike Pence, «come precauzione» contro il contagio. Trump nei giorni scorsi era stato in contatto con almeno un brasiliano, membro dello staff del presidente Jair Bolsonaro, risultato poi positivo al coronavirus.

L'inquilino della Casa Bianca ha anche fatto sapere che a ieri i morti per coronavirus sono arrivati a 50, tra i quali va annoverato il primo decesso a New York, quello di una donna di 82 anni già affetta da enfisema polmonare. Il responsabile americano per le malattie infettive, Anthony Fauci, ha aggiunto che i contagiati sono saliti a 2226, avvertendo che il picco non è stato ancora raggiunto. «Stiamo usando i pieni poteri del governo federale per sconfiggere il virus», ha detto il presidente.

Trump ieri non ha perso l'occasione per manifestare la sua vicinanza all'Italia. Lo ha fatto postando sul suyo movimentatissimo account Twitter un video delle Frecce tricolori, la celeberrima pattuglia crobatica dell'avasione militare italiana, accompagnata dalla corroborante aria «Nessun dorma», dalla Turandot di Giacomo Puccini (qulella del «Nessun dorma», per intenderci) e da un messaggio inequivocabile: «Gli Stati Uniti amano l'Italia». Un messaggio di affetto che è stato prontamente retwittato da Giuseppe Conte, presidente del consiglio.

Malgrado la sua tradizionale spavalderia, il Commander in chief è comunque molto preoccupato per il suo Paese.

«Ci dobbiamo preparare al peggio», ha detto ieri, dichiarando lo stato di emergenza e annunciando che «ci sono 50 miliardi pronti per affrontare la pandemia». Trump ha anche esteso alla Gran Bretagna e all'Irlanda il bando che blocca i viaggi verso gli Usa dai Paesi europei. Il divieto è scattato alle 5 di mattina di oggi, ora italiana

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