Milano - Le mani della mafia sugli appalti di Milano per Expo. La centrale appaltante è Metropolitana milanese. L'interdittiva antimafia del Prefetto è arrivata come un'ennesima mazzata sulla città sottoposta a una forte crisi di legalità. Due appalti in vista dell'Esposizione universale del 2015. Quello per la Darsena, uno dei luoghi cuore della vita mondana e turistica della città. E un appalto di via Triboniano (il lotto 1b della bretella della Zara Expo in cava Triboniano), area difficile e ora una delle porte di accesso al sito di Rho-Pero che ospiterà Expo 2015. Da queste interdittive - fanno sapere dalla Prefettura - scaturiranno commissariamenti immediati perché l'obiettivo è non far perdere nemmeno un giorno di lavori.
L'interdittiva è un provvedimento con cui escludi dall'appalto o da una gara un'impresa, non perché sia stata condannata o abbia dei precedenti, ma perché il contorno, le persone, la provenienza o gli affari in cui è stata coinvolta fa pensare al possibile coinvolgimento di ambienti mafiosi. Una misura cautelativa contro cui l'azienda può appellarsi al Tar, anche se la tendenza prevalente dei tribunali è di confermare la misura della prefettura, proprio perché l'emergenza mafiosa, soprattutto in alcuni settori, è ormai ritenuta seria e consolidata.
Le interdittive sono arrivate la settimana scorsa e i Rup, i responsabili unici del procedimento, hanno fornito alla prefettura tutta la documentazione sullo stato d'interesse lavori. A questo punto il prefetto ha deciso i commissariamenti.
Una mazzata, violenta e inattesa. Ma anche anticipata dai ripetuti allarmi sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in città. Ed è solo l'ultimo capitolo di una saga giudiziaria che colpisce Expo e che rischia di paralizzare ancora l'immagine di Milano e l'evento che sarà ospitato nel 2015. Nelle settimane scorse un'indagine di Confcommercio e Università Bicocca aveva rivelato che 12 imprenditori su 100 hanno dichiarato di aver ricevuto minacce o intimidazioni.
E cioè danni materiali, visite inquietanti o telefonate minatorie. Agli imprenditori minacciati è anche capitato di peggio: a tre su dieci sono arrivate richieste di denaro, di merci, di assumere personale. In due parole: pizzo e estorsione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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