Armata rossa a pezzi, l'ira dei soldati al fronte "Ci ordinano di uccidere tutti, Putin è un pazzo"

Migliaia di telefonate choc pubblicate dal Nyt. "È una vera, dannata guerra"

Armata rossa a pezzi, l'ira dei soldati al fronte "Ci ordinano di uccidere tutti, Putin è un pazzo"

Migliaia di telefonate sconvolgenti, testimonianze involontarie che confermano gli orrori di Bucha, il risentimento contro il leader del Cremlino, l'inettitudine e la brutalità dei comandanti russi, la mancanza di armi, cibo e medicine e il massacro dei civili. «Putin è pazzo. Vuole conquistare Kiev ma non ci riusciremo mai. Stiamo perdendo questa guerra. Quando torno mollo tutto, al diavolo l'esercito». «Ci hanno dato l'ordine di uccidere tutti quelli che incontriamo, metà dei ragazzi del nostro reggimento non ci sono più». Sono le voci di Vlad, Serghiei, Aleksander, nomi di fantasia di soldati russi reali che, nelle intercettazioni pubblicate in esclusiva dal New York Times, raccontano a familiari, mogli, fidanzate e amici la guerra in Ucraina.

Il quadro non è nuovissimo - il Pentagono in questi mesi ha spesso segnalato che le forze armate di Mosca erano allo sbando e col morale a terra - ma inquietante, soprattutto se si pensa che le chiamate di soldati disperati risalgono a marzo, quindi a solo un mese dall'invasione dell'Ucraina. «Ci sono cadaveri che giacciono lungo la strada. Ci sono solo civili a terra tutto intorno. È un disastro», racconta alla sua compagna un soldato ribattezzato Nikita per proteggere la sua identità ed evitargli ripercussioni in patria. Molti confessano di aver catturato e ucciso civili in Ucraina, ammettono apertamente di aver razziato case e negozi e giurano di voler lasciare per sempre le forze armate. «Mamma, questa è la più stupida decisione che il nostro governo abbia mai preso», Putin «ha sbagliato gravemente», confida Serghiei. «Vogliono solo ingannare la gente in tv, dicendo 'tutto va bene, non c'è alcuna guerra, solo una «operazione speciale» ma in realtà è una vera dannata guerra», si sfoga un altro soldato con la fidanzata. «Ci sono membra umane disseminate intorno, già maledettamente gonfie. Nessuno le raccoglie, non sono i nostri, sono dannati civili», racconta con orrore Aleksandr ad un parente. Alcuni rivelano che i civili vengono spogliati, derubati dei loro abiti e infine trucidati nelle foreste. «Non ho mai visto così tanti cadaveri nella mia fottuta vita», confida un militare alla madre dicendole che non vuole più essere un assassino. Orrori insostenibili per giovani militari, in alcuni casi alla loro prima esperienza in battaglia: «Lo stato d'animo è negativo. Un tizio piange, un altro si vuole suicidare. Mi sono stufato di loro», rivela Andrei ad un amico. Qualcuno attacca i comandanti per le loro decisioni insensate. «C'erano 400 soldati, ne sono sopravvissuti 38, nostri comandanti li hanno mandati al massacro».

Demolita, nelle telefonate dei soldati dal fronte, anche la propaganda diffusa dal Cremlino sull'Ucraina «nazista» «Mamma - racconta Serghiei - qui non abbiamo

visto un solo fascista. Noi vediamo che la gente vive vite normali. Molto bene, come in Russia. Ed ora sono costretti a stare rinchiusi in una cantina. Questa guerra è basata su un falso pretesto, nessuno ne aveva bisogno».

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