Dopo il cambio di passo degli Stati Uniti, pronti ad inviare in Ucraina i sistemi di artiglieria missilistica più avanzati, come i lanciarazzi multipli Himars, per «aiutare Kiev a difendersi», a cento giorni dall'invasione russa altri Paesi sono usciti allo scoperto e sono disponibili a fornire all'esercito di Zelensky altre armi. Dal Regno Unito alla Svezia, fino alla Polonia. Armi che secondo l'Interpol rischiano di finire nelle mani della malavita organizzata di Kiev, di trafficanti senza scrupoli, di milizie e gruppi terroristici. Tanto che il segretario generale dell'Interpol, Juergen Stock, ha sollecitato i Paesi a esaminare i database sul monitoraggio degli armamenti. La disponibilità dell'Europa ad armare l'Ucraina non è piaciuta a Mosca: «Le consegne di armi più avanzate a Kiev da parte dell'Occidente porteranno ulteriori sofferenze all'Ucraina ma non influiranno sull'operazione speciale della Russia», ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che i tentativi di Kiev di usare armi straniere contro obiettivi russi avranno un impatto negativo sulla situazione.
Quanto agli annunciati aiuti militari americani il comandante delle forze armate di Kiev, Valeriy Zaluzhny, e il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, hanno avuto un colloquio telefonico con il Capo di Stato Maggiore congiunto Usa, Mark Milley e il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. «Buone notizie. Abbiamo discusso un nuovo pacchetto di aiuti militari Usa all'Ucraina, che include lanciarazzi multipli Himars, elicotteri Mi-17, missili Javelin, veicoli tattici, radar e altre munizioni. È importante che questo non sia l'ultimo piano di aiuti Usa, abbiamo esposto le necessità del nostro esercito per poter vincere sulla Russia e anche discusso future sorprese che decisamente non piaceranno al nemico», scrive Yermak.
In stretta coordinazione con l'iniziativa degli Stati Uniti, da Londra arriveranno invece sistemi di lanciarazzi multipli a lungo raggio e le truppe ucraine saranno addestrate ad usarle nel Regno Unito. Si tratta dei lanciatori M270 in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza. Un'arma che, secondo il ministero degli Esteri britannico, è in grado di aumentare in modo «significativo le capacità per le forze ucraine». «Il Regno Unito è a fianco dell'Ucraina e ha assunto un ruolo di primo piano nel fornire alle sue truppe eroiche le armi vitali di cui hanno bisogno per difendere il proprio Paese», ha detto il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. «Mentre le tattiche russe cambiano, anche il nostro sostegno all'Ucraina deve cambiare. Questi sistemi di lanciarazzi multipli consentiranno ai nostri amici ucraini di proteggersi meglio dall'uso brutale da parte della Russia dell'artiglieria a lungo raggio e che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le città», ha sottolineato il ministro. Anche la Svezia fornirà aiuti economici e militari all'Ucraina, compresi missili anti nave, fucili e armi anti carro. Il ministero delle Finanze ha fatto sapere che il Parlamento esaminerà una proposta per aumentare di 1 miliardo di corone svedesi (circa 95,5 milioni di euro) il budget del governo centrale nel 2022, dopo che a febbraio il Paese scandinavo aveva annunciato l'invio di attrezzature militari e 5mila armi anti-carro, più altre 5mila il mese seguente.
La Polonia, invece, è pronta a vendere a Kiev altri 60 obici semoventi Krab di calibro 155 mm, che saranno consegnati nei prossimi mesi. Un contratto per un valore di tre miliardi di zloty, poco più di 653 milioni di euro.
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