Arrestato marocchino pro Isis: progettava attacco agli ebrei

Già fatto un sopralluogo alla sinagoga. Stava cercando di acquistare un'arma

Arrestato marocchino pro Isis: progettava attacco agli ebrei
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Blitz anti-terrorismo a Napoli, dove è stato arrestato un cittadino marocchino di 30 anni, affiliato all'Isis, che pianificava un attacco alla comunità ebraica. Firaoun Mourad, 34 anni, residente a San Giuseppe Vesuviano, frequentatore della zona della stazione centrale, è accusato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico.

Doveva essere un attentato in stile «lupo solitario», il suo, per il quale stava concretizzando l'acquisto di un'arma, anche se la comunità ebraica non è mai stata realmente in pericolo perché l'uomo era già tenuto sotto controllo sia sul web che fisicamente dalla polizia, che lo pedinava da tempo seguendo ogni sua mossa. A dare una svolta alle indagini una conversazione registrata dopo l'attentato di Magdeburgo, in Germania, che ha provocato sei vittime. Mourad aveva già fatto un sopralluogo nel quartiere di Chiaia, in particolare in via Cappella Vecchia, dove c'è una sinagoga. Proprio quel giorno, lo scorso 20 ottobre, nei pressi del luogo di culto le forze dell'ordine avevano intercettano questa frase: «Con la jihad e la forza uccideremo gli ebrei con l'aiuto di dio». È la conferma ai sospetti. Tanto più che per dare «sacralità» al suo gesto violento, il 30enne stava cercando di comprare un particolare coltello.

Il marocchino arrestato non si era mai realmente integrato in Occidente e non mancava mai di sottolineare la sua avversione contro ebrei e occidentali, in particolare nei confronti delle donne. Inoltre aveva poche frequentazioni e lavorava saltuariamente. Su Telegram, Facebook (su un profilo denominato «Lo Straniero») e Instagram diffondeva contenuti propagandistici e faceva proselitismo anche sul gruppo WhatsApp chiamato «Tesori Coranici», dove gli utenti lo definivano «bravissimo maestro» per avere predicato vendetta e dimostrato nessuna compassione. Per gli investigatori il suo obiettivo era quello di cooptare musulmani giovani e giovanissimi per spingerli ad auto-addestrarsi e compiere attentati terroristici e azioni violente all'arma bianca, da fuoco e bombe.

Tra il materiale che veicolava c'erano anche video di attentati, stragi, decapitazioni, cattura e tortura dei nemici con, in sottofondo, musiche e versi inneggianti all'uccisione di civili e agli autori di attentati, come il responsabile dell'attentato terroristico dello scorso 23 agosto a Soligen, sempre in Germania.

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