Una campagna senza esclusione di colpi, con tanti comizi, malgrado il clima torrido, e grande mobilitazione sui social, a colpi di hashtag e slogan, tra le quattro maggiori forze politiche in lizza, il 23 luglio, per la guida del governo spagnolo.
Anche se il governo socialista di Pedro Sanchez (foto) punta a proseguire il lavoro, il Partido Popular avrebbe il 32,6% dei voti, pari a 136 seggi, il massimo da inizio campagna elettorale, con un vantaggio di 4,5 punti percentuali sul Psoe, fermo a 28,1% (ultimo sondaggio 40dB su El Pais). Insieme con Vox, che avrebbe il 14,2%, pari a 38 seggi, il blocco delle destre raggiungerebbe 174 seggi, due in meno la maggioranza assoluta, cioè la garanzia quasi totale di poter formare un governo.
Uno scenario confortante per qualcuno, spaventoso per altri. Contro la destra di Vox si è schierato in queste ore gran parte del mondo della cultura spagnolo. Il partito di Santiago Abascal «è fascimo» per Circa 200 esponenti dell'arte, della musica, del cinema, tra cui i premi Oscar Pedro Almodovar e Javier Bardem e il cantautore Manuel Serrat, che hanno lanciato un manifesto «Cittadini e cittadini alle urne!», per chiedere a tutti gli spagnoli di votare «in massa» e scegliere i partiti progressisti. Il leader di Vox, Abascal, replica: bascal: «È la sinistra che ha imposto la dittatura del politicamente corretto, della cancel culture, che ha imbavagliato scrittori, poeti o cantanti. Dove avremo la delega alla cultura - assicura - faremo quello che riterremo opportuno. E cioè fare cultura rispettando interessi e gusti degli spagnoli».
Durante uno dei comizi in piazza a Valencia si è collegata anche la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alleata del partito in Europa. Una mossa che i Socialisti spagnoli non hanno gradito, specie perché la premier italiana si è detta fiduciosa: «In Italia stiamo difendendo gli interessi degli italiani e sono sicura che dal 23 di luglio, lo stesso si potrà fare in Spagna con un governo di patrioti con Vox. Viva Italia, Viva Spagna, viva i patrioti europei». Il premier socialista uscente, Sanchez, spiega che un governo Pp-Vox sarebbe «una battuta d'arresto, una regressione» e fonti del Psoe si dicono invece convinte che «la Spagna voterà per il progresso e gli spagnoli potranno rimettere gli amici della signora Meloni nell'angolo oscuro della storia da cui provengono».
Secondo i socialisti, «gli ultras di Vox, sono semplicemente dei patrioti da braccialetto» (riferimento al manifesto in cui una mano, con un braccialetto dei colori della bandiera spagnola, butta una bandiera con falce e martello). «Hanno la bandiera della Spagna al polso - lamenta il Psoe - ma poi non vogliono pagare le tasse, vogliono privatizzare istruzione pubblica e sanità».
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