Sbarchi su sbarchi. A raffica. È un ciclo continuo di arrivi sulle nostre coste. Ieri erano appena approdati a Porto Empedocle i 348 migranti che erano stati presi a bordo del pattugliatore Dattilo della nostra guardia costiera che già la tedesca Sea Watch con i suoi 295 migranti scriveva «Vogliamo un porto subito». E come da copione sarà in Italia. Tra i migranti della Dattilo, intercettati a circa 70 miglia dalle coste siciliane, ci sono anche 40 minori che, per legge, l'Italia dovrà accogliere ad oltranza, anche se, da esperienza, non andrà diversamente per tutti gli altri, visto che i Paesi dell'Ue non li vogliono e nessuno dice loro niente. Questi 40 in particolare sono stati destinati in una struttura della Puglia.
I migranti sulla Sea Watch 4 sono stati trasbordati in due diverse operazioni Sar al largo della Libia da dove la Ong tedesca continua a fare da spola con la Sicilia ottenendo dal Viminale sistematicamente l'autorizzazione a sbarcare per poi ripartire e iniziare l'iter di nuovo. La Ong, che sottolinea la necessità dello sbarco, nei giorni scorsi ha denunciato di essere stata minacciata in acque internazionali dalla guardia costiera libica che «per anni Italia ed Eu hanno finanziato e si sono servite delle milizie libiche per impedire alle persone in pericolo di raggiungere l'Europa. Questa partnership mortale deve cessare». Non passa affatto per la mente delle Ong che la loro presenza possa indurre i trafficanti di vite umane a far salpare più gente, con il correlato rischio di un maggior numero di naufragi.
Sono in 75 ad aver perso la vita mercoledì scorso secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni, solo in 15 sono stati recuperati vivi dai pescatori e portati a Zuara. Secondo il portavoce dell'Oim Safa Msheli «questo è il costo dell'inazione». Da questa nuova tornata di sbarchi che giungono a raffica non appena le condizioni meteo sono leggermente migliorate non viene risparmiata Lampedusa, terra di frontiera. Qui i nuovi ospiti del centro di contrada Imbriacola sono 91 in attesa di essere imbarcati su una nave quarantena. Sono arrivati in 2 riprese: un primo gruppo di 70 migranti su un barcone in difficoltà raggiunto a 12 miglia a sud dell'isola dalla Guardia costiera e poi 21 tunisini intercettati al largo di Lampedusa. Sbarchi anche in Sardegna, con 77 arrivi tra sabato sera e ieri. Sono stati ospitati nel centro di prima accoglienza di Monastir. Nel Cagliaritano si è registrato ieri a Pula uno sbarco autonomo di 12 migranti. Sono almeno questi quelli che sono stati intercettati in due diverse riprese dalle forze dell'ordine mentre tentavano di disperdersi per il territorio. Sbarchi anche nel Salento. Prima sono approdati 61 migranti a Gallipoli, intercettati in mare dalla guardia di finanza che ha scortato il motopeschereccio fino al porto, poi un centinaio, a ripetere quanto accaduto nei due primi fine settimana di novembre con sbarchi uno dopo l'altro a breve distanza fra di loro. Alcune strutture di accoglienza sono al collasso. Basti pensare che dal 3 novembre sono circa 800 i migranti giunti nel Salento. Il numero dei migranti arrivati per mare da inizio anno ad oggi è destinato ad aumentare. Gli ultimi dati ufficiali del Viminale aggiornati al 19 novembre parlano di 59.702 sbarcati. Come sempre la nazionalità maggiormente presente è quella tunisina con 14.
887 persone che corrispondono al 25% di tutti gli sbarcati, circa il doppio rispetto agli egiziani e a chi arriva dal Bangladesh che rappresentano le altre nazionalità più presenti. Ma i migranti non arrivano soltanto via mare, tant'è che a Trieste la polizia ne ha rintracciati 45 tra pakistani, bengalesi, iracheni, indiani e iraniani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.