Trenta casi di trombosi su 5 milioni di vaccinati in un periodo che arriva fino al 10 marzo. L'Ema indaga su questi 30 casi per escludere che ci sia un nesso con la somministrazione di Astrazeneca. Ieri la direttrice dell'Agenzia Europea per il controllo sui farmaci, Emer Cooke, ha convocato inaspettatamente una conferenza stampa durante la quale non ha però offerto risposte certe ma soltanto generiche rassicurazioni, in attesa che si concluda l'indagine sui decessi «sospetti» e arrivino le conclusioni della commissione di esperti dell'Ema, attese per domani. Sembra scontato che venga confermata la sicurezza del vaccino e riprendano le somministrazioni. Un via libera molto atteso dal premier, Mario Draghi che ieri ha avuto un colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron, con il quale ha concordato l'immediata ripresa della campagna vaccinale con Astrazeneca non appena incassato l'ok dall'Ema.
«Restiamo convinti che i benefici del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 siano superiori ai rischi», assicura la Cooke ribadendo che «dai vasti trial clinici condotti non è emerso questo effetto collaterale e l'incidenza osservata in seguito ai vaccini non è superiore a quella di eventi tromboembolici nella popolazione generale».
In sostanza l'Ema fa osservare che statisticamente questi eventi si verificano anche più numerosi nella popolazione non vaccinata: «Molte migliaia di persone sviluppano coaguli di sangue ogni anno in Europa». Insomma il numero totale di eventi tromboembolitici (occlusione di vasi sanguigni dovuti a problemi di coagulazione) nei vaccinati non appare più alto di quello osservato nella popolazione generale.
Ma allora perché sospendere la somministrazione visto che questa decisione rischia di creare ulteriori perplessità? Il nodo sta in quelle che sono apparse come circostanze inconsuete rispetto a episodi tromboembolici. I coaguli sanguigni registrati si accompagnano a un basso numero di piastrine. Una condizione atipica verificata in un numero, seppure ridotto, di persone che hanno ricevuto il vaccino. Data l'eccezionalità di queste condizioni si è deciso di approfondire i casi per capire se possa esserci un legale tra la carenza di piastrine e la vaccinazione. A spingere per lo stop la Germania dove il Paul Ehrlich Institute in Germania ha riferito di sette pazienti colpiti da trombosi cerebrale del seno venoso associata a basso numero di piastrine, tre dei quali sono morti. E sette casi su 1,6 milioni di vaccinati in Germania sono troppi secondo il Paul Ehrlich Institute: quelli attesi statisticamente erano al massimo 1,5. Di qui lo stop che come in un domino ha provocato la sospensione in quasi tutta la Ue. Sembra esclusa l'ipotesi invece che ci sia stato un problema di lotti difettosi o conservati male.
Gli esperti dell'Ema stanno collaborando con quelli del Regno Unito dove il numero di dosi di Astrazeneca somministrato è molto più alto, 12 milioni. Le autorità sanitarie inglesi sottolineano che le segnalazioni di trombosi nei vaccinati (AstraZeneca e Pfizer-BioNTech) non sono in quantità superiori al numero di casi che sarebbero avvenuti comunque tra i non vaccinati. E infatti in Inghilterra non si sono fermati.
I coaguli sanguigni, fanno notare gli esperti sono una delle complicanze del Covid19 e si verificano nel 2% dei pazienti: 100mila ogni 5 milioni di positivi.
Ecco perché, avverte il ministro della Salute, Roberto Speranza, «i vaccini restano la soluzione per uscire da questi mesi così difficili rassicurando chi ha già avuto la prima dose di AstraZeneca perché «non ci sono motivi di preoccupazione si tratta di una pausa precauzionale».
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