Asse sul tetto al contante. Il centrodestra unito manda sotto l'esecutivo

Limite a 2mila euro fino a fine anno. Ira M5s. Tajani: "Nessuna ripercussione sul governo"

Asse sul tetto al contante. Il centrodestra unito manda sotto l'esecutivo

È stato molto più di uno scricchiolio per gli equilibri della maggioranza. Tanto che il premier Draghi ieri ha chiesto chiarimenti in cabina di regia: «Vanno garantiti i voti in Parlamento oppure non si va avanti», il senso delle parole del presidente del Consiglio. Un'irritazione espressa dopo che il governo era andato sotto quattro volte nella notte precedente, durante la maratona per chiudere in commissione alla Camera il decreto Milleproroghe. E sembra solo un assaggio di quello che potrebbe succedere da qui ai prossimi mesi sui provvedimenti chiave dell'esecutivo, non ultima la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario, con Pd e Lega già su barricate opposte.

Nella notte l'esecutivo è andato sotto più volte con la maggioranza che si è spaccata in diversi momenti. Contro il parere del governo sono passati gli emendamenti sui finanziamenti all'ex Ilva e sul tetto al contante. Quest'ultimo riporta il limite che dal 1 gennaio era sceso a mille euro a 2mila euro fino al prossimo anno: la modifica sposta l'entrata in vigore della soglia più bassa dal primo gennaio 2022 al primo gennaio 2023. Sul punto, passato con un solo voto e col parere contrario del governo, il centrodestra si è ricompattato dopo la partita del Colle, con Lega e Forza Italia che hanno votato con Fratelli d'Italia. «Vittoria! Grazie ad un emendamento di Fratelli d'Italia il tetto all'utilizzo del contante viene riportato da subito a 2mila euro - esulta Giorgia Meloni - La maggioranza si è spaccata su un provvedimento importante per famiglie e imprese: siamo riusciti a portare a casa un primo, piccolo, ma significativo risultato per favorire l'economia reale. Questa è la dimostrazione che un'alternativa alla deriva tecnofinanziaria dell'ultimo decennio è possibile, e noi continueremo giorno e notte a lavorare per dare una nuova speranza all'Italia». Esulta anche Matteo Salvini: «Si potrà ancora usare il contante per pagamenti fino a 2mila euro, anziché scendere a mille. È una vittoria della Lega e del centrodestra: guardiamo a esempi europei come la Germania. A Berlino non hanno limiti e vantano un'evasione inferiore a quella italiana». Il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani frena letture politiche che collegano il voto alla tenuta dell'esecutivo e ricorda che «sulla questione dei contanti non c'è alcuna preoccupazione sulla stabilità del governo, che noi continuiamo a sostenere con grande convinzione. Il governo è chiamato a portare l'Italia fuori dalla pandemia, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sanitario. Sulla questione del contante noi come Fi ci siamo sempre battuti e non potevamo certamente cambiare la nostra posizione. Quindi siamo soddisfatti della soluzione che c'è stata, ma non ha nulla a che fare con la tenuta del governo. Se un ministro dà un parere negativo su una serie di emendamenti, questo non ha nulla a che vedere con la nostra leale collaborazione con il governo». Furioso il leader del M5s Giuseppe Conte, che ha visto cadere una sua misura bandiera: «Una retromarcia rispetto alla strada che ho intrapreso in questi anni al governo con la spinta sul cashback, la digitalizzazione e la tracciabilità dei pagamenti. Una mossa che finisce per favorire l'economia sommersa. L'unica ricetta per abbassare le tasse è questa: paghiamo tutti, affinché tutti paghino meno.

A parole molti si dichiarano paladini della legalità e del contrasto alle truffe. Noi lo siamo da sempre, ma con le azioni, non con gli slogan. E agli altri diciamo che non si può esserlo a giorni alterni e per mera convenienza».

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