Austria, è rebus governo. Lite tra Forza Italia e Lega

Salvini festeggia la vittoria dell'estrema destra, che è senza maggioranza. Tajani: "Si vince al centro"

Austria, è rebus governo. Lite tra Forza Italia e Lega
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Non solo l'ultradestra austriaca del Fpoe, vittoriosa nelle urne, rischia di non governare Vienna per un gioco di incastri e di alleanze, ma apre anche un corposo dibattito nel centrodestra italiano, dove Forza Italia e Lega sono su posizioni opposte: gli azzurri si schierano contro gli estremismi e auspicano un esecutivo a trazione popolare, mentre i vertici del Carroccio chiedono il rispetto della volontà popolare e invitano a Pontida i vincitori delle elezioni austriache.

I 56 seggi del Partito per la Libertà guidato dall'ex ministro dell'Interno Herbert Kickl non sono sufficienti per governare e al momento nessun'altra formazione politica è disposta a collaborare. Invece popolari (52), socialdemocratici (41) e liberali (18) e/o verdi (16) avrebbero già i numeri per creare una grande coalizione. Comunque vada a finire la partita per il governo nazionale, i popolari di Ovp sanno che servirà un cambio di rotta anche in vista delle regionali in programma in Vorarlberg il 13 ottobre e soprattutto il 24 novembre in Stiria.

Forti reazioni ai seggi austriaci ci sono state in Italia, dove il primo a parlare è stato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani chiedendo «una forma di governo a guida popolare che escluda il Partito della libertà. Le battaglie politiche si vincono sempre al centro per impedire che gli estremisti di destra e sinistra facciano danni. Ogni rigurgito neonazista va respinto». Ha inoltre ricordato che l'estrema destra da sola non riesce a governare, come dimostrato anche dal caso francese. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, secondo cui l'estrema destra è «incompatibile con i valori del Partito Popolare Europeo e in Europa non può e non deve esserci spazio per rigurgiti neonazisti». Ha ricordato che in Austria come in Germania il partito più forte in Europa è il Ppe e che «l'Unione Europea ha fortunatamente robusti anticorpi democratici».

Matteo Salvini non è un neonazista, anzi, nel governo italiano «abbiamo un programma di centrodestra che condividiamo», aggiunge Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, dopo che il leader della Lega aveva festeggiato il «bellissimo risultato per i nostri alleati». Siracusano sottolinea che Forza Italia è da sempre e chiaramente contro gli estremismi e contro i rigurgiti neonazisti. «Abbiamo un'ondata populista dilagante un po' ovunque, è un fenomeno che va analizzato», spiega.

Salvini replica alle tesi di Forza Italia parlando di «qualcuno che dorme male, che mangia pesante» e osserva che se gli austriaci «hanno deciso che il primo partito fosse il Partito delle Libertà che ha i temi della sicurezza, contrasto all'immigrazione clandestina, della difesa del lavoro e della famiglia, fra le loro priorità, vuol dire che così la pensano gli austriaci».

Stessa traccia seguita da Anna Cisint, europarlamentare della Lega secondo cui «il rispetto della volontà popolare dovrebbe essere la base di ogni seria democrazia».

Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, dice che è ridicolo definire nazista Fpoe. Ma la comunità ebraica tuona: Fpö è una minaccia, nazismo nel loro dna.

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