Autovelox, ecco i Comuni che stangano

Dalle Dolomiti al Salento e al Circeo decine di milioni di tasse occulte. Il caso Firenze

Autovelox, ecco i Comuni che stangano
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«Gli autovelox in punti pericolosi come asili e ospedali servono, ma migliaia di autovelox piazzati di nascosto dietro i cespugli per fregare i cittadini non si potranno più mettere». Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, la scorsa settimana ha presentato con queste parole il decreto del Mit che intende porre fine alle multe selvagge.

La nuova normativa, infatti, prevede che i dispositivi siano installati solo in tratti di strada con un alto livello di incidenti registrati nei cinque anni precedenti. In secondo luogo, sarà necessario un accordo preventivo tra i singoli Comuni e le altre amministrazioni locali del territorio, come le Prefetture. La gestione operativa degli autovelox dovrà essere esclusivamente a carico delle forze di polizia. I dispositivi di rilevazione della velocità dovranno essere segnalati in anticipo: mille metri sulle strade extraurbane, 200 metri sulle strade urbane a scorrimento, 75 metri sulle altre strade. Non saranno installati autovelox in città con limiti di velocità inferiori a 50 chilometri orari. Per quanto riguarda le multe, infine, viene eliminata la doppia sanzione sullo stesso tratto di strada se la seconda violazione è stata riscontrata entro un'ora dalla prima. In tal caso, la multa sarà maggiorata di un terzo.

«L'Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo, l'anarchia dell'autovelox ovunque, magari mezzo nascosto per fregare l'automobilista, il camionista o il motociclista, non sarà più possibile», ha sentenziato Salvini. I numeri gli danno ragione. Assoutenti ha analizzato i dati sui proventi delle sanzioni stradali pubblicati dal ministero dell'Interno. Un piccolo comune delle Dolomiti bellunesi, Colle Santa Lucia con 350 abitanti ha incassato nel triennio 2021-2023 1,2 milioni euro grazie al suo unico autovelox (3.616 euro per cittadino residente).

Ricchissimi anche i comuni del Salento, che nel 2023 hanno registrato incassi milionari, spesso posti sulla Statale 275 che collega Lecce con Santa Maria di Leuca. Guida la classifica Galatina con 4,8 milioni, seguita da Trepuzzi (1,8 milioni) e Cavallino (1,2 milioni), mentre Melpignano, noto per la Notte della Taranta, si ferma a circa 900mila euro. La Statale 372 «Telesina», che collega l'uscita dell'A1 di Caianello con quella di Benevento dell'A16, ha arricchito con 2,3 milioni i Comuni di Puglianello, Castelvenere e Torrecuso. «Tasse occulte», come le ha definite Salvini, anche sulla via Flacca che attraversa il litorale della provincia di Latina: Terracina nel 2023 ha incassato 2,2 milioni e Gaeta 506mila euro. Quasi da record Cittadella, comune padovano, con 3,5 milioni.

La situazione non cambia per le grandi città, come ha reso noto il Codacons basandosi sugli stesi dati. Il record 2023 appartiene a Firenze (18,7 milioni), seguita da Milano (8,5 milioni), Roma (7,5 milioni) e Genova (5 milioni).

Da un'analisi dell'Asaps emerge che il 37% circa dei 583 milioni incassati dai grandi Comuni con le multe sia effettivamente destinato alla manutenzione e alla sicurezza stradale. Ne consegue che con circa due multe su tre si fa semplicemente cassa.

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