Aveva riso del burqa: "Boris va rieducato"

Anche Mr Bean difende Johnson. Ma il partito lo vuole a un "corso di diversità"

Aveva riso del burqa: "Boris va rieducato"

Londra Un corso di rieducazione al rispetto delle diversità. Eccola, la punizione ideale pensata dal partito conservatore britannico per Boris Johnson, che nei giorni scorsi aveva scatenato un putiferio con I suoi commenti troppo sagaci sul burka e sulle donne che lo indossano. «Assomigliano a delle cassette per le lettere», questa la battuta sotto accusa, aveva suscitato lo sdegno della comunità musulmana e diviso nuovamente il partito tra supporters e detrattori di «BoJo», come il biondo ex ministro degli Esteri viene amichevolmente chiamato dai giornalisti. In seguito alla sue uscite politicamente scorrette, I Conservatori erano stati costretti a correre ai ripari e Boris che attualmente si trova in vacanza in Italia e si è categoricamente rifiutato di scusarsi per la dichiarazione è stato sottoposto ad un'indagine disciplinare da cui però non sarebbe emerso nulla di negativo.

Qualcosa però, i vertici del partito dovevano pur fare per non rischiare di perdere totalmente la faccia di fronte alle esternazioni di quello che viene ancora considerato l'avversario più temibile della premier Theresa May. Ed ecco la soluzione: un training sulle diversità. A volerlo cosi' affermava ieri il Sun, - sarebbe stato il presidente del partito Brandon Lewis. Una «pena» che gli alleati di Johnson hanno definito assurda, «per uno che è stato ministro degli Esteri e che quindi ha girato il mondo in lungo e in largo». Sempre a sentire il tabloid, subito dopo la proposta nella riunione di partito sarebbe accaduto un mezzo finimondo con I supporters di BoJo decisi a chiedere le dimissioni di Lewis, accusato di averli presi in giro. «L'idea che un uomo eletto due volte sindaco di una delle città con più diversità che in ogni altra, debba fare un corso di educazione sull'argomento, mi sembra veramente uno scherzo» ha dichiarato furioso Conor Burnes, molto vicino a Johnson, mentre il compagno di partito Andrew Rosindell ha commentato: «Suggerire una simile cosa è un insulto per ogni membro di questo Parlamento».

Chi di certo non sembra essere stato danneggiato in alcun modo dalla vicenda è proprio quella vecchia volpe di BoJo. Non nuovo a battute in grado di diventare virali nel giro di poche ore, da sempre poco diplomatico, ma quasi mai gratuito, con i suoi commenti sul burka ha nuovamente strappato la scena alla May, guadagnandosi più consensi che disapprovazione. Se infatti le organizzazioni per la difesa dei diritti delle minoranze l'hanno subito messo all'indice, quotidiani come il Daily Telegraph sono stati travolti da un'ondata di commenti a sostegno dell'ex ministro. BoJo, che non vede l'ora di mettersi di traverso sul cammino della signora May, rimane in divertito silenzio, mentre gli altri si scannano.

Incassando persino il pubblico endorsement di un comico come Rowan Atkins che sulle battute in tema di religione ha costruito la sua fama. «Francamente quella sul burka è piuttosto divertente ha scritto l'interprete di Mr Bean sul Times e Johnson non dovrebbe scusarsi. L'unico caso in cui lo si fa è per una battuta scadente...».

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