Azzurri compatti. "In prima linea per i nostri valori"

Un solo grido di dolore per gli azzurri di Forza Italia riuniti a Roccaraso: "Siamo in guerra ma siamo troppo molli. Su la testa"

Azzurri compatti. "In prima linea per i nostri valori"

nostro inviato a Roccaraso (AQ)

Gli azzurri si scuotono ai piedi dell'Aremogna, vetta che sovrasta Roccaraso, perla bianca dell'Abruzzo. Un solo grido di dolore: «Siamo in guerra ma siamo troppo molli. Su la testa». Tutti d'accordo che il momento è drammatico tanto che la due giorni di kermesse «Neve azzurra» viene ridotta a un giorno solo perché oggi in tanti voleranno a Parigi. Ma in questo sabato triste per le morti parigine, tutti i big azzurri hanno voluto sfilare in una tradizionale kermesse, nata nel 2003 per volere di Sabatino Aracu. C'è Toti, Matteoli, Bergamini, Brunetta, Tajani, Gasparri, Pelino, Caldoro. E poi Ignazio La Russa, che è di FdI ma che tra gli azzurri si sente a casa. Soprattutto per il modo di pensare sul tema caldo del giorno: il terrorismo islamico. Il direttore del Giornale , Alessandro Sallusti, modera il dibattito e punzecchia; ma le risposte sono un coro: «L'Europa s'è mossa male e in ordine sparso - denuncia Tajani -. E poi cacciare Gheddafi è stato errore perché la Libia è in mano ai terroristi». Idem Toti, che è ancora più esplicito: «Siamo troppo timidi nella difesa dei nostri valori. Il nostro modello deve prevalere. E dobbiamo cercare un interlocutore nell'Islam per isolare gli estremismi - dice -. Con Berlusconi eravamo meno lassisti. Ieri c'erano la Bossi-Fini e gli accordi con la Libia. Oggi l'Isis, i califfati alle porte e Mare Nostrum, o Triton, che sono sconfitte palesi».

Pure Matteoli ha nostalgia del Cavaliere: «Berlusconi veniva tacciato di voler fare gli affari con Gheddafi. Idem con Putin. La verità è che la Russia è baluardo contro il terrorismo». La Russa, invece, sposta il problema e accende animi e platea: «Ci è stata dichiarata guerra dall'Islam, diciamocelo!! Vorrebbero che ci convertissimo all'Islam. Come le Br al comunismo. Br che nuotavano in un oceano di simpatie e complicità. Stessa cosa accade oggi con il terrorismo islamico. E non ho visto l'Islam moderato alzare la voce». Applausi a scroscio. Non solo: «Quando c'è un preside che non fa fare il presepe o un coglione che fa togliere il crocefisso da una classe stiamo dicendo che loro possono vincere». Annuisce Deborah Bergamini che aggiunge: «Vogliamo rivedere il concetto di cittadinanza? La politica deve dare risposte concrete. Specie se in Europa ci sono 56 milioni di musulmani che sfruttano la teconologia».

Ma è ancora La Russa a infiammare la platea: «Un grosso problema è la sinistra. Per loro il pericolo è la destra, è la Le Pen». E poi fa l'appello ai forzisti: «Torniamo insieme». E Brunetta chiude: «Sì, perché uniti si vince».

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