Oggi alla festa dei 30 anni di Forza Italia conosceremo in un videomessaggio la signora Teresa, 103 anni, di Reggio Emilia, iscritta al partito dalla fondazione nel 1994. E ci sarà di persona, con tutto l'entusiasmo dei suoi 14 anni, il giovanissimo calabrese Emilio, che appena ha raggiunto quest'età è diventato ufficialmente azzurro. Nonché Edoardo De Faveri, il sindaco più giovane d'Italia che con i suoi 21 anni è diventato primo cittadino di Zumaglia, nel Biellese.
Il partito personale incarnato da Silvio Berlusconi, può diventare partito di popolo, collettivo, che esalta la base più del leader? Sembra questa l'idea di Antonio Tajani che ha raccolto il testimone del Cavaliere ma, consapevole della gravosità dell'impegno, vuol farlo cambiando registro.
Così la convention, che si apre alle 16 al Salone delle Fontane dell'Eur, viene preparata da congressi provinciali affollati e partecipati che proseguono nel fine settimana e in primo piano non ci saranno solo i dirigenti, i big, da Tajani a Gianni Letta, da Maurizio Gasparri a Paolo Barelli ma anche volti semplici e sconosciuti del popolo degli azzurri, gli iscritti. «Porte spalancate alla società civile - ha spiegato il segretario di Fi- e anche liste europee aperte a indipendenti». Il segretario ha parlato anche di Maria Tripodi, che dal movimento giovanile è arrivata ad essere sottosegretario agli Esteri. «Per dimostrare - ha aggiunto - che siamo in grado di formare una classe dirigente non solo politica ma di governo». La scaletta però è molto affollata e non tutti riusciranno a parlare. Comunque, sarà un evento corale, anche se partirà dal tributo a Silvio, con il videomessaggio integrale della sua famosa «discesa in campo» e con un secondo che riassume tutte le tappe principali della storia del movimento azzurro.
Non saranno presenti i Berlusconi, che però alla vigilia della convention fanno sapere: «Il credito verso Fi non è mai stato in discussione, al contrario la famiglia intende continuare a sostenere il partito, anche in virtù dell'affetto per la creatura politica cui Silvio Berlusconi ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita». Una risposta a chi ha ipotizzato un disimpegno che metterebbe il partito in difficoltà, invece si chiarisce che certo con la scomparsa del Cavaliere tanto è cambiato ma la famiglia è sempre legata a Fi. «Questo supporto - si spiega - deve affiancarsi all'impegno di Fi a proseguire nel percorso, peraltro già intrapreso, di rafforzamento della propria dotazione finanziaria».
È quello che i Berlusconi hanno detto in più occasioni ed infatti da mesi si è visto un nuovo rigore nei conti, anche nel pretendere la contribuzione al partito dei parlamentari, come condizione per eventuali candidature.
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